05 Maggio 2021
Dopo la tragedia della giovane madre morta sul lavoro ieri, non si ferma la strage. E’ deceduto l’operaio di 49 anni rimasto schiacciato da una fresa industriale all’interno di una fabbrica di Busto Arsizio. Trasportato in gravi condizioni all’ospedale di Legnano per lui non c’è stato niente da fare.
Sull’incidente è stata aperta un’inchiesta dalla procura di Busto Arsizio per omicidio colposo. Il pm Susanna Molteni ha inoltre disposto il sequestro del macchinario sul quale la vittima stava lavorando e l'autopsia.
"Si lamentava che fossero in pochi, sto aspettando che mi facciano entrare, per prendere le sue cose", così ai cronisti Sara, la moglie di Cristian Martinelli, l’operaio deceduto.
"Siamo dall'inizio dell'anno in una situazione in cui una persona al giorno sta morendo sul lavoro. Questo è perché non ci sono abbastanza controlli, non c'è abbastanza attenzione e non si considera la sicurezza sul lavoro un vincolo, ma un costo" è stato il commendo del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a Uno Mattina. "Credo che sia assolutamente necessario che vengano fatte assunzioni nei servizi di medicina del lavoro per fare i controlli" ha dichiarato Landini aggiungendo che "nel 2009 c'erano in Italia circa 5 mila addetti nei servizi ispettivi delle unità sanitarie locali, oggi sono 2 mila così come anche gli ispettorati del lavoro si sono ridotti". Parlando della morte dell'operaia tessile 22enne Luana D'Orazio, Landini ha aggiunto "se vogliamo evitare che succedano altre tragedie, abbiamo bisogno che si investa in questa direzione, di fare molta formazione e introdurre il diritto che in ogni luogo di lavoro ci sia un lavoratore che possa fare, come dice la legge, il rappresentante alla sicurezza".
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