06 Aprile 2021
Ilaria Capua (foto da profilo Instagram mondo5311)
Non è da escludere che il covid possa essere nato in laboratorio. A dirlo non è un fantomatico complottista ma la virologa Ilaria Capua, in un’intervista al Corriere della Sera. “Esiste l’ipotesi che Sars-Cov-2 possa essere figlio di un virus generato in laboratorio ed è ritenuta plausibile al punto tale da dover mandare una squadra di esperti a verificare cosa è successo in quel laboratorio”.
La virologa ha continuato a spiegare: “Se l’Oms, oltre un anno dopo il fatto, decide di spedire un gruppo di esperti in Cina per cercare di stabilire che cosa è successo un motivo c’è. E il motivo che serpeggia nel fondo è che è accettato e risaputo che in alcuni laboratori del mondo esista la tecnologia per alterare virus naturali più o meno innocui e trasformarli in stipiti virali potenzialmente pandemici”.
Gli esperimenti in questione, conosciuti come Gof (Gain of fuction) mirano, come spiega la Capua, “a far acquisire a virus naturali o di laboratorio alcune caratteristiche come la virulenza o la trasmissibilità per poi studiarne i meccanismi in sistemi di ricerca artificiali. Si parlò molto nel 2012 quando alcuni gruppi di scienziati finanziati da enti pubblici trasformarono virus influenzali aviari H5N1 in una variante più contagiosa”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia