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Boss mafioso torna dal Brasile per la Pasqua: arrestato

Si tratta di Giuseppe Calvaruso, considerato capo mandamento del clan Pagliarelli

05 Aprile 2021

Boss mafioso torna dal Brasile per la Pasqua: arrestato

Carabinieri (fonte foto Lapresse)

Pensava di passare le feste in famiglia ed, invece, gli toccherà il carcere. E’ stato arrestato all’alba di questa mattina Giuseppe Calvaruso, ritenuto capo mandamento del clan mafioso di Pagliarelli. L’uomo, che da tempo si era trasferito in Brasile, pensava di passare inosservato e poter passare la Pasqua nel suo paese natio. E’ stato, infatti, fermato, mentre era con la sua famiglia. Con lui dietro le sbarre sono finiti anche: Giovanni Caruso, 50 anni, Silvestre Maniscalco, 41 anni, Francesco Paolo Bagnasco, 44 anni, Giovanni Spanò, 59 anni, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, lesioni personali, sequestro di persona, fittizia intestazione di beni, tutti reati aggravati dal metodo e dalle modalità mafiose. Il provvedimento è stato emesso dai pm Federica La Chioma e Dario Scaletta, coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo.

"Le indagini condotte dall’Arma, secondo le valutazioni del pm, hanno consentito, dopo l’arresto di Settimo Mineo nell’operazione Cupola 2.0, di individuare il presunto nuovo reggente del mandamento mafioso Pagliarelli, Giuseppe Calvaruso" hanno spiegato gli inquirenti, come riportato da Adnkronos. Dalle indagine l’arrestato avrebbe “individuato di volta in volta gli uomini più affidabili per la gestione degli affari delle famiglie mafiose a lui subordinate ed in particolare Giovanni Caruso quale suo personale referente nel corso della propria assenza dal territorio italiano, avendo soggiornato Calvaruso per molto tempo in Brasile".

Un personaggio importante Calvaruso, centrale anche nel rapporto con gli altri clan: è, infatti, accusato di avere "mantenuto, attraverso il continuo scambio di contatti, riunioni ed incontri anche in luoghi riservati, un costante collegamento con esponenti apicali dei mandamenti mafiosi di Porta Nuova, Noce, Villabate, Belmonte Mezzagno per la trattazione di affari mafiosi". Inoltre si è occupato di acquietare controversie e di mantenere “l’ordine pubblico” anche ordinando azioni violente, oltre che del mantenimento dei detenuti in carcere.

"La gestione di attività economiche nella veste di imprenditore occulto risulta strettamente connessa all’assunzione da parte sua della qualifica di storico uomo d’onore della famiglia mafiosa di Pagliarelli "hanno detto gli investigatori. "Proprio il mantenimento di relazioni qualificate con gli esponenti di altri mandamenti, nonché la partecipazione alle attività illecite dell’associazione criminale gli consentiva infatti, nel corso degli anni, di acquisire una vasta rete di conoscenze spendibili nei più disparati settori economici, nonché di accumulare ingenti capitali di provenienza illecita, da reinvestire, poi, in società operanti nel settore edile e della ristorazione".

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