31 Dicembre 2020
Coronavirus (fonte foto Lapresse)
L’indice di contagio da Coronavirus Rt in Italia sale a 0.93, registrando così un preoccupante aumento per la terza settimana consecutiva. È quanto emerge dalla bozza del monitoraggio della cabina di regia dell’Iss-ministero, che riguarda i giorni dal 22 al 27 dicembre 2020, riporatata dall'Adnkronos Salute.
"L'epidemia in Italia si mantiene grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali. Tre regioni hanno un Rt puntuale maggiore di 1 e altre 3 hanno un valore che sfiora l'1", si legge nel documento. "La Regione Veneto oltre ad un Rt puntuale maggiore di uno si accompagna a una incidenza particolarmente elevata", sottolinea il report.
Secondo quanto emerge dalla bozza, preoccupano alcune Regioni: "In particolare 9 Regioni e province autonome sono classificate a rischio basso: 11 sono classificate a rischio moderato, di cui tre (Emilia-Romagna, Valle d’Aosta e Veneto) hanno una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità. Una Regione (Sardegna) ha una classificazione del rischio 'non valutabile' -equiparato a rischio alto- data la bassa percentuale di completezza dei dati".
Dunque il rischio di contagio da Covid "rimane ancora molto elevato e l’impatto è sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Tale situazione conferma la necessità di mantenere la linea di rigore delle misure di mitigazione adottate nel periodo delle festività natalizie".
Si rileva che "10 Regioni/PPAA hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica". Anche se in generale si sta assistendo in questi giorni a una "diminuzione nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazioni dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale per la prima volta dalla fine di ottobre".
Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è quindi in lieve diminuzione, ma tale tendenza a livello nazionale presenta anche forti variazioni inter-regionali.
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