17 Ottobre 2023
Ippodromo di San Siro, domenica 15 ottobre 2023. Lanfranco, " Frankie", Dettori, classe 1970, figlio di un'altro colosso del galoppo, il sardo Gianfranco Dettori, dopo una brillantissima carriera ha deciso di ritirarsi per vivere " al caldo" negli Stati Uniti. Nel 1996 ha mandato in estasi gli appassionati del galoppo, vincendo ad Ascot sette corse su sette. Ciò gli è valsa la completa stima della Regina Elisabetta, che si intratteneva con lui a prendere il thè. Una carriera costellata di successi, che gli ha permesso di " raggranellare" diversi milioni di sterline, alcuni sostengono che abbia un patrimonio personale di circa 18 milioni.
Purtroppo domenica nel Gran Premio del Jockey Club - Trofeo Pio Bruni , montando Tempesti della Razza Dormello Olgiata, non ha potuto dare il meglio, complici il forte scirocco ed il terreno non ideale per il cavallo. Veramente incredibile la collezione dei successi di Dettori : 6 Arc de Triomph, 7 King George, senza dimenticare, ovviamente, quel famoso 28 settembre del 1996 quando, vincendo sette corse su sette, si è meritato la corona d'alloro dei grandi. Ha iniziato la sua carriera nelle scuderie di Luca Cumani.
Anche i cavalli che ha montato sono fra le stelle del firmamento dell'ippica, come Stradivarius, Logician, Advertise, Crystal Ocean, Star Catcher....Non ha raggiunto la longevità professionale di Lester Piggot, che ha gareggiato fino a 60 anni, ma rimane comunque uno dei re incontrastati delle piste. Uno degli aneddoti più divertenti che lo riguardano avvenne quando perse la sua amata cagnolina, che venne ritrovata da un addetto all'ippodromo, che la consegnò allo staff della Regina Elisabetta II, la quale volle riconsegnargliela personalmente. Come sempre spettacolo nello spettacolo è il pubblico degli appassionati, sempre trasversale,spaziando dal piccolo artigiano al grande imprenditore. Non sono più gli anni '70 ed '80 quando la passione dei cavalli scatenava a San Siro i fedelissimi delle corse. Mille le storie di persone che si sono giocate anche la famosa camicia. L'ambiente è stato brillantemente immortalato nella pellicola di Steno " Febbre da Cavallo", magistralmente interpretato da un meraviglioso Mario Carotenuto, dal simpaticissimo Enrico Montesano,nei panni di " Er Pomata" e da un 'impeccabile Gigi Proietti ,nel ruolo di " Mandrake".Il film ha avuto il merito di dipingere l'ambiente un pò guascone un pò goliardico degli appassionati dell'ippica.
Ricordo sempre il milanesissimo zio di un' amico che un giorno si vendette la coppia di bassotti, pur di puntare sulla " giocata sicura". Non sapendo come giustificare alla moglie l'assenza dei cani, al rientro a casa,finse di avere un gran febbrone per tre giorni,ma poi crollò,confessando. Un 'altro divertente aneddoto riguarda " il Polpetta", magrissimo giocatore, assiduo frequentatore della sala corse di Via Ariberto. In occasione di una rapina, i malviventi non si limitarono a rapinare la sala corse, ma derubarono anche i clienti. Al suo turno, al momento di consegnare il contenuto del suo portafoglio, " il Polpetta" esclamò disperato : " Dai ho l'ultimo scudo, in gergo di allora 5.000 lire, ho la giocata di rientro,lasciameli !".
Ed il rapinatore glieli lasciò. Erano gli anni del Nephenta, dello scandalo Terry Broome, che uccise Francesco D'Alessio, figlio di un'importante proprietario di scuderie, ma anche della Mala Milanese di Franchino Restelli, che controllava le bische, alle quali si accedeva, calandosi di notte dai tombini, vicino al Cimitero Monumentale. Un giorno un'amico, Attilio Ferrari , incontrò Restelli, sempre elegante, si vestiva da Bardelli in Corso Magenta e gli chiese ,perchè avesse scelto quella vita, considerando che arrivava da una buona famiglia. Restelli, ridendo, gli rispose in milanese : " Perchè a mi me pias viv de preputenza". Poi gli diede una sua fotografia, firmata sul retro e con la dicitura " il latore della presente è persona di mia fiducia". I timori per il futuro, creati dai manipolatori di Davos erano lontani , e molti potevano permettersi una vita scanzonata. Molte le modelle che, all'epoca, caddero nelle trappole tese da giovani play boy.
Gioiellieri compiacenti fingevano di accettare, il venerdì, in pagamento assegni che sapevano già essere " cabriolet", che poi venivano restituiti il lunedì, ma che avevano permesso al firmatario, dietro la finta promessa di un regalo importante, di trascorrere uno spumeggiante fine settimana in Costa Azzurra. Questo è ,in parte, il mondo di quegli anni , ma i veri attori , allevatori, allenatori , selezionatori, fantini hanno sempre fatto una vita dettata da rigide regole, che ,quando sono state ben applicati, hanno potuto dare grandi risultati, come nel caso del grandissimo Frankie Dettori.
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