Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Elezioni Russia 2024, l'"exit poll" dei votanti in fila all'ambasciata a Roma: Putin avanti col 70%, Davankov al 30%

Lunga fila nei pressi dell'ingresso dell'ambasciata della Federazione Russa a Roma

17 Marzo 2024

La fila di russi, soprattutto donne, occupa sempre più il marciapiede di via Gaeta 5 fino ad arrivare, col passare delle ore, all’incrocio con via Mentana. Tutti decisi fortemente ad esprimere il loro voto per le presidenziali russe. Dall’altro lato del palazzo i mariti, perlopiù italiani, provenienti da varie città, chi da Napoli chi da Ancona, Pescara o altri luoghi (si può votare solo a Roma, Milano, Genova, Palermo), che attendono l’uscita delle mogli dopo il voto. E proprio lì, davanti alle transenne, un banchetto del Partito dei radicali italiani, con l’aiuto di due volontarie russe, fa compilare questionari anonimi ai votanti e redige un primo exit poll dei voti alle 11: “All’inizio sono venuti a votare soprattutto i dipendenti dell’Ambasciata russa a Roma - spiega uno degli addetti al banchetto dei radicali - quindi la percentuale era tutta in favore di Putin. Poi, piano piano, abbiamo raccolto un 35% di voto a favore di altri candidati con Davankov che risulta il più votato dopo Putin”. Un dato confermato quasi precisamente dalle nostre interviste: su ogni 10 persone a cui abbiamo chiesto se avessero votato Putin, 3 hanno detto di no e 7 di sì. E la conferma arriva anche parlando con i mariti italiani delle donne russe che intanto sono impegnate a votare. “Mia moglie ha sempre votato contro Putin - spiega uno di loro che ha accompagnato la consorte all’Ambasciata russa a Roma - ma questa volta voterà per lui perché la sua famiglia proviene da Lugansk, una delle regioni dove i nazisti ucraini hanno perseguitato le famiglie russe come la sua”. “Dietro la guerra in Ucraina ci sono gli Stati Uniti - racconta un altro italiano in attesa della consorte - e bene ha fatto Putin ad un certo punto a difendere i confini della Russia. Anche se purtroppo è costato tante vittime innocenti. Non c’era altra soluzione”. “Putin è caduto nel tranello degli Stati Uniti – interviene un altro marito in attesa del ritorno della moglie dalle urne – ma anche gli americani avrebbero fatto lo stesso. Putin non ha sbagliato e chi parla della democrazia perduta dai russi sa bene che nemmeno in Italia siamo veramente liberi e il primo criminale di guerra è Biden”. Di parere contrario Anna, una donna russa che decide di non nascondersi: “Putin sta distruggendo l’Ucraina e la sua guerra non è giustificata, solo votando per un qualsiasi altro candidato daremo almeno un segnale chiaro che non siamo a favore di quella che lui chiama operazione militare speciale”. Si arriva alle 12 e la fila aumenta ancora di più: che sia un modo per aderire alla protesta voluta da Navalny prima di morire, il “mezzogiorno contro Putin” non è possibile saperlo anche se qualcuno in fila, a domanda precisa, fa l’occhiolino e lascia intendere che non sia casuale il suo arrivo proprio alle urne alle 12. All’interno dell’Ambasciata russa una ragazza scatta foto ai votanti dopo aver raccolto il loro consenso: “Servono per i social dell’Ambasciata”. Qualcuno si sente schedato e ha un sospetto: “Lo fanno per vedere chi si presenta a mezzogiorno a votare, è un modo per intimidire”. Ma non è così. Non siamo in un film di 007. 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x