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Ops su Mediobanca, "Piazzetta Mps" sarà controllata al 27,1% da Delfin (15,7%), Caltagirone (6,6%), Tesoro (4,8%) e avrà il 29,95% di Generali

Delfin e Caltagirone puntano a influenzare il rinnovo del board di Generali, per il quale Donnet si prepara al quarto mandato, per aumentare la presa sul gruppo assicurativo e sostituire Natixis con "Piazzetta MPS"

25 Gennaio 2025

Ops su Mediobanca, il nuovo gruppo "Piazzetta Mps" sarà controllato al 27,1% da Delfin (15,7%), Caltagirone (6,6%), Tesoro (4,8%) e avrà il 29,95% di Generali. Luigi Lovaglio, amministratore delegato di Mps, mira a creare un terzo polo bancario italiano, sfruttando la complementarietà tra la rete retail di Mps e il core business di Mediobanca, concentrato su investment banking, credito al consumo (Compass) e wealth management. L'integrazione potrebbe portare "sinergie per 700 milioni di euro annui e un'accelerazione nell'uso delle Dta di Mps, pari a 500 milioni all'anno".

Un'operazione sostenuta dal governo

Il Tesoro appoggia l’iniziativa, che si inserisce in un piano per rafforzare il sistema bancario nazionale. La proposta è sostenuta anche da Delfin e Caltagirone, che mirano a ridurre l’influenza di Mediobanca su Generali.

Ops e Generali: intrecci strategici tra Siena e Trieste

Generali resta fuori dall’operazione, ma l’Ops avrà un impatto significativo sugli equilibri azionari. Una volta conclusa, la partecipazione del 13,1% che Mediobanca detiene in Generali sarà trasferita a Montepaschi. Aggiungendo questa quota a quelle già possedute dai principali azionisti privati di Mps, Caltagirone (6,92%) e Delfin (9,93%), il controllo complessivo su Generali raggiungerà il 29,95%. Con l’aggiunta della storica quota Benetton (4,8%), l’assemblea straordinaria del gruppo assicurativo vedrà una posizione dominante di questo blocco azionario.

Delfin e Caltagirone stanno valutando di sostituire Natixis con "Piazzetta Mps" nella nuova joint venture con Generali. Questa mossa punta a rafforzare la presenza italiana nel settore del risparmio gestito e a ridurre l'influenza di Mediobanca, principale azionista di Generali. Rimane al centro il tentativo di aumentare il peso nella compagnia triestina e di influenzare il rinnovo del board, rinnovo per il quale Donnet è pronto al quarto mandato grazie anche ai risultati raggiunti insieme al Presidente Sironi, come anticipato da Il Giornale d'Italia.

Un progetto ambizioso

Lovaglio, già noto per la sua esperienza in Unicredit e Creval, punta sulla solidità del suo track record. Mps ha registrato 3,5 miliardi di utili in due anni e promette ai soci la distribuzione del 100% degli utili senza compromettere il patrimonio, con un CET1 stimato al 16%. In questo ambito Mediobanca è pronta all'arrocco anche per la difesa dell'indipendenza di Generali. Lovaglio ha ristrutturato Mps e i risultati hanno comunque beneficiato dell'incrementazione dei tassi e della vittoria relativamente alle cause legali che sono decadute determinando il venir meno di una grande posizione di potenziale minusvalenza per la banca.

La convocazione del CdA

È stato ufficialmente convocato per il 28 gennaio il consiglio di amministrazione di Mediobanca, chiamato ad esaminare l'offerta pubblica di scambio (OPS) di Mps. Al termine della riunione, il CdA dovrebbe esprimere una prima valutazione sull'operazione, che, secondo indiscrezioni emerse nei giorni scorsi, Piazzetta Cuccia ritiene con alta probabilità ostile e non idonea a generare valore.

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