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Giacomo Ceruti, a Brescia al via la mostra Miseria&Nobiltà: il Pitocchetto torna dopo 36 anni

La mostra sarà visitabile a Brescia fino al 28 maggio 2023 e da Luglio si sposterà a Los Angeles affiancata a David LaChapelle per Giacomo Ceruti - Nomad in a Beautiful Land

23 Febbraio 2023

Ha inaugurato a Brescia, al Museo di Santa Giulia, la mostra "Miseria&Nobiltà - Giacomo Ceruti nell’Europa del Settecento", a cura di: Roberta D’Adda, Francesco Frangi, Alessandro Morandotti.

Sono passati trentasei anni, più di una generazione, dalla grande mostra che nel 1987 Brescia ha dedicato a Giacomo Ceruti (Milano, 1698-1767). I tempi sono dunque maturi per tornare a indagare questo pittore che, con le sue toccanti rappresentazioni dei ceti umili e i suoi ritratti penetranti, si impose come una delle voci più originali della cultura figurativa del XVIII secolo.

A rendere necessario un nuovo affondo sulla figura dell’artista è il fatto che, in questi trentacinque anni, le conoscenze e la valutazione della sua fisionomia sono mutate in modo, per certi aspetti, radicale.

La grande monografica di Ceruti progettata da Fondazione Brescia Musei mette in luce, grazie agli eccezionali prestiti da Parigi, Vienna, Madrid, Göteborg e da numerose collezioni pubbliche e private italiane, da un lato il radicamento di Giacomo Ceruti entro l’avventura della ‘pittura della realtà’ in Lombardia, dall’altro il respiro internazionale del suo percorso.

Ad affiancare la mostra di Ceruti, anche David LaChapelle per Giacomo Ceruti - Nomad in a Beautiful Land, una mostra fotografica originale, che presenta un’opera inedita eseguita dal celebre artista americano per Brescia e ispirata alla produzione pauperistica di Giacomo Ceruti

La mostra, un’eccezionale co-produzione con il Getty Center, sarà infatti esposta a Los Angeles dal 18 luglio.

Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti, detto il Pitocchetto

Giacomo Antonio Melchiorre Ceruti, detto il Pitocchetto (Milano, 13 ottobre 1698 – Milano, 28 agosto 1767), è stato un pittore italiano, annoverato tra i più importanti esponenti del tardo barocco italiano.

Nacque a Milano, probabilmente da quel Fabiano Ceruti che fu allievo di Cristoforo Agricola; fin dai primi anni venti del Settecento fu attivo a Brescia, città in cui si guadagnò il soprannome di «Pitocchetto» per il genere pittorico che aveva come soggetti principali i poveri, i reietti, i vagabondi, i contadini (i pitocchi, appunto), raffigurati in quadri a grande formato e ripresi con stile documentaristico e con uno spirito di umana empatia. Il suo percorso artistico è parte di quel filone della "pittura di realtà", che ha in Lombardia una tradizione secolare: prima di lui grandissimi artisti come Vincenzo Foppa, la scuola bresciana intorno a Moretto e Savoldo, Caravaggio, tutti avevano toccato l'argomento, ma nessuno prima del Ceruti seppe indagare con tanta spietata lucidità la verità quotidiana.

Tra le opere che lo resero celebre la Lavandaia (1736 circa), attualmente alla pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, e le molte nature morte. Intorno al 1785 dipinse il Ritratto di viandante ora conservato al Museo civico Amedeo Lia di La Spezia, il suo ciclo pittorico presso la Basilica di Santa Maria Assunta a Gandino.

Nel 1882 quindici dipinti del Pitocchetto furono acquistati all’asta nel 1882 dal conte Bernardo Salvadego e custoditi tra le mura del castello, nella piccola frazione di Borgo San Giacomo (Brescia), fino alla seconda metà del Novecento. Tale ciclo, definito da Roberto Longhi, "di Padernello" è ora sparso tra la Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il Museo Lechi di Montichiari e collezioni private. Tuttavia nel 2015 la Fondazione Castello di Padernello ha riproposto tale ciclo grazie a delle riproduzioni che danno un'idea della quadreria ottocentesca.
 

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