02 Gennaio 2025
Un altro sgarbo gratuito di Bergoglio a un porporato e i giornaloni mainstream ovviamente non hanno capito, o fingono di non capire cosa sta succedendo.
Questa volta si tratta del pio cardinale Stanisław Ryłko, nominato da Giovanni Paolo II. Un uomo buono e profondamente cattolico, sempre con il breviario in mano, come viene descritto dai sacerdoti che lo conoscono. E pertanto, pericolosissimo per l’antipapa gnostico.
Citiamo da Il Tempo: “Ieri, nel primo giorno del nuovo anno, è stata aperta anche la terza Porta Santa delle quattro arcibasiliche romane, quella di Santa Maria Maggiore. A presiedere la cerimonia non è stato però l’arciprete titolare dell’antica e maestosa basilica liberiana, il cardinale polacco Stanislaw Rylko, bensì il suo coadiutore, il neo-porporato Rolandas Makrickas, un lituano poco più che cinquantenne e molto apprezzato da Papa Francesco. Il fatto che il pontefice abbia imposto la berretta cardinalizia al «vice» arciprete di una delle principali basiliche romane è un unicum nella storia ecclesiastica recente, tanto inconsueto che, quando Bergoglio ha pubblicato il suo nome tra i nuovi cardinali creati nel Concistoro del 7 dicembre, non sono stati pochi quei prelati romani a saltare sulla sedia”.
C’è poco da saltare, più che altro c’è molto da capire.
Come da articolo 3 della Universi Dominici Gregis, il card. Rylko, come tutti gli altri 109 autentici cardinali ancora in vita, può distruggere l’argentino con sole quattro parole: “Vere papa mortuus est”, cioè la dichiarazione con cui si riconosce che il vero papa era Benedetto XVI, morto in sede impedita il 31 dicembre 2022.
E’ infatti emerso in modo chiaro come la Declaratio di Benedetto XVI fosse un decreto penale vero e proprio che il Pontefice emette per i delitti maggiori contro la fede, che sono l'eresia, l'apostasia e lo scisma.
Con tale decisio, il Santo Padre Benedetto XVI non rinunciava, ma solamente “dichiarava di rinunciare” al ministerium di vescovo di Roma a causa di un misfatto compiuto durante la sua elezione da un manipolo di cardinali. Il misfatto consisté in una spregiudicata manovra elettorale, testimoniata da diverse autorevoli fonti che, non solo rivela un’aperta violazione degli articoli dal 78 all’81 del capitolo VI della costituzione Universi Dominici Gregis, ma che era finalizzata a uno scopo ben preciso ed eversivo.
La manovra elettorale portò al card. Ratzinger i voti dei suoi avversari del Gruppo di San Gallo facendo iniziare il suo pontificato con una minoranza di fatto per poi costringerlo a dimettersi.
Tutto, però, è stato compreso e non si può più nascondere la polvere sotto al tappeto. Bergoglio è spacciato: per lui incombe il canone 1375 che sanziona l’usurpazione di ufficio ecclesiastico.
L’unica carta che gli rimane sono i media mainstream, comprati in blocco, e da tempo, dai poteri che lo sostengono, con i quali tiene in scacco i cardinali.
Vi siete chiesti, infatti, perché qualche settimana fa ha tagliato di ridicoli 500 euro al mese l’emolumento mensile ai cardinali? Lo abbiamo già visto: si sta preparando la contromossa mediatica non appena i cardinali prenderanno un po’ di coraggio e faranno il loro dovere.
La tecnica è quella, piuttosto banale, ma furbastra, di fornire ai giornali assoldati e giansoldati un randello da usare al momento giusto in modo che, se un qualsiasi cardinale si azzarda a dire il fatidico “vere papa mortuus est” cioè la dichiarazione con cui si riconosce che il vero papa era Benedetto, sia pronta a scattare la rappresaglia mediatica: “Il cardinale Rossi attacca il buon papa Francesco perché lui gli ha tagliato lo stipendio/lo ha penalizzato nella carriera/lo ha umiliato privandolo di un onore”.
In questo caso, il card. Rylko, nelle illusioni di Bergoglio, potrebbe essere intimidito con un’argomentazione del genere: “Rylko attacca il buon papa Francesco perché non ha digerito che il suo coadiutore abbia aperto la porta santa a S. Maria Maggiore al posto suo”.
Una strategia visibile da miglia nautiche ma che per settimana potrebbe ancora pagare. Durerà fin quando la tecnica del dispettuccio preventivo non farà saltare la mosca al naso a un cardinale con un po’ di carattere che metterà a posto definitivamente l’antipapa. E sarà quello – plausibilmente - il Grande Prelato delle profezie.
Ecco perché è importante firmare le petizioni ai cardinali: non solo un sollecito, ma anche un sostegno ai porporati e il segnale di un popolo rimasto ancora cattolico che c’è ed è pronto a fare il suo dovere.
Di Andrea Cionci
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