12 Novembre 2020
Palazzo Chigi, Giuseppe Conte incontra il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron - Fonte: LaPresse
A Parigi si è svolto oggi il vertice organizzato da Emmanuel Macron, Presidente della Repubblica francese, sulle nuove linee guida da implementare nella lotta al terrorismo islamico nel continente. Oltre alla Francia, hanno partecipato Austria, Germania e Olanda, insieme alla Presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen, e il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel.
La pecca è stata che, ad essere esclusi, sono stati paesi come l’Italia, la Grecia e la Spagna. Sul tema è intervenuto direttamente l’Eliseo, sostenendo che il vertice di oggi consisteva in un incontro volto a fare il punto della situazione per quegli Stati che hanno recentemente subito un attacco terroristico. Il problema è che i Paesi esclusi sono di fatto i confini dell’Europa, la porta che il più delle volte i terroristi usano per entrare in Europa.
Il vertice è stato comunque più di una breve discussione. Alcune fonti hanno fatto trapelare come Macron si sia presentato al tavolo con alcuni spunti significativi. Tra questi, ci sarebbe una non ben definita modifica del Trattato di Schengen, ovvero della libera circolazione delle persone all’interno dei Paesi firmatari. L’attentatore di Nizza era entrato in Francia dall’Italia sfruttando l’assenza di dogane tra i due Paesi, motivo per cui Macron potrebbe effettivamente essere interessato a una modifica di Schengen.
Decisioni simili chiaramente necessitano dell’approvazione unanime di tutti i Paesi membri dell’Unione europea. Sarà dunque necessario per la Francia integrare nel processo di revisione non solo gli Stati colpiti dagli attacchi terroristici, ma anche tutti gli altri membri dell’Unione, tra cui l’Italia. Il Governo Conte ha certamente investito poche risorse sullo sviluppo di una politica estera in grado di essere determinante a livello regionale e globale, motivo per cui sarà necessario cambiare approccio nei prossimi mesi onde evitare di rimanere esclusi dai tavoli che verranno convocati in futuro, visto che in ballo c’è anche la nostra sicurezza.
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