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Coronavirus, 10 esperti su errori gravi del Governo: "Operazione verità"

Gli studiosi: "E' avvenuta la Caporetto del Governo".

29 Ottobre 2020

Coronavirus, 10 esperti su errori gravi del Governo: "Operazione verità"

Coronavirus, manifestazioni (LaPresse)

Coronavirus, la lettera firmata da Crisanti e altri 9 studiosi: "I sacrifici degli italiani sono stati gettati alle ortiche"

«I sacrifici degli italiani, reclusi per due mesi fra marzo e aprile, sono stati gettati alle ortiche». «Noi pensiamo che quello che non è stato fatto fra maggio e ottobre debba assolutamente essere fatto ora». Così recitano l'inizio e la chiusura di un documento redatto da 10 studiosi che lanciano una «operazione verità» ricostruendo 10 errori gravi commessi dalle istituzioni e dal Governo nella gestione dell'epidemia. Documento redatto da Nicola Casagli, Pierluigi Contucci, Andrea Crisanti, Paolo Gasparini, Francesco Manfredi, Giovanni Orsina, Luca Ricolfi, Stefano Ruffo, Giuseppe Valditara, Claudio Zucchelli.

Lo scritto sottolinea che il coordinamento e la programmazione delle politiche di tutela della salute erano competenza del premier Conte e dei suoi ministri, stando a quanto afferma la Costituzione italiana. I dieci dossier ritenuti straregici: tamponi  di massa, scuole in sicurezza, dati epidemiologici accessibili,  tracciamento, assembramenti e sanzioni, terapie intensive,  distanziamento sui mezzi pubblici, vaccini antinfluenzali, medicina  del territorio, Covid hotel.

E' avvenuta su questi punti la «Caporetto del Governo», una sconfitta colossale dimostrata dall'evoluzione incessante della pandemia e dal grido d'allarme degli operatori sanitari. «Il problema cruciale di un'epidemia non è portare il numero di contagi vicino a zero, ma mantenerlo basso quando il peggio sembra passato. Per garantire questo serve un impegno solenne del governo centrale ad attuare le 10 cose che abbiamo elencato in tempi brevi e certi. Serve un cronoprogramma che specifichi costi,  strumenti, fasi di avanzamento, date di conclusione. Perché il rischio che corriamo è grande. E' il rischio che, dopo il tempo delle  chiusure, quello delle aperture ci restituisca la medesima illusione  in cui siamo vissuti quest'estate. Un intervallo in cui si fa poco per contrastare il virus, ci si illude che il virus sia in ritirata, e  così si prepara l'arrivo di una nuova ondata. Gli italiani attendono  risposte concrete».

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