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Liliana Segre, ultima testimonianza pubblica: 'Non ho mai perdonato i nazisti'

Standing ovation per l'ultimo discorso pubblico della senatrice a vita che a Cittadella della Pace a Rondine (Arezzo) ha raccontato per l'ultima volta il dramma vissuto ad Auschwitz.

09 Ottobre 2020

Liliana Segre, ultima testimonianza pubblica: 'Non ho mai perdonato i nazisti'

Liliana Segre (fonte LaPresse)

Nella tensostruttura allestita a Cittadella della Pace di Rondine (Arezzo) l'ingresso di Liliana Segre è stato accolta con una standing ovation. Nella sede dell'organizzazione internazionale che da oltre vent'anni si impegna nella formazione di giovani leader di pace al fine di ridurre i conflitti armati nel mondo, la Senatrice a vita ha fatto il suo ultimo discorso in pubblico.

"Nel mio racconto c'è la pena, la pietà per quella ragazzina che ero io e che adesso sono la nonna di quella ragazzina. So che è difficile vedendo una donna di 90 anni pensare che quella era una ragazzina. Un giorno del settembre del 1938 sono diventata 'l'altra' e da allora c'è tutto un mondo intorno che ti considera diversa. E questa cosa è durata sempre, io sono sempre 'l'altra'. So che le mie amiche, quando parlano di me, dicono sempre 'la mia amica ebrea", è iniziata così l'ultima testimonianza di Liliana Segre per ricordare, da sopravvissuta ad Auschwitz, il dramma della Shoah.

"Quando sono diventata l'altra e a 8 anni non sono più potuta andare a scuola, ero a tavola con i miei familiari, e mi dissero che non potevo più andare a scuola. Chiesi perché e ricordo gli sguardi di quelli che mi amavano e mi dovevano dire che erro stata espulsa perché ero ebrea. Una delle cose più crudeli delle leggi razziali fu far sentire dei bambini invisibili. Molti miei compagni non si accorsero che il mio banco era vuoto... e per anni non mi chiesero niente, io sono stata clandestina e richiedente asilo. So cosa significa essere respinti. Si può essere respinti in tanti modi", ha poi aggiunto la Segre ricordando la sua infanzia.

"Di fronte alla morte non servono tante parole, perché sono inutili. Quando si sente vicina la morte, c'è solo il silenzio, il silenzio solenne, il silenzio indimenticabile. In quel momento valeva solo la propria l'interiorità. Quello era il momento della vita e della morte", ha detto ancora la Segre.

Liliana Segre ad Arezzo per la sua ultima testimonianza pubblica. Conte: "Offro la mia garanzia e quella del governo che questa testimonianza si manterrà viva in futuro"

Ad assistere all'ultimo intervento in pubblico di Liliana Segre il presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il presidente della Camera dei Deputati, Roberto Fico, oltre ad un’ampia rappresentanza del Consiglio dei Ministri e altre Istituzioni: Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca; Stefania Giannini, vicedirettrice dell'Unesco con delega all'educazione; Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; Luigi Di Maio, ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione; Luciana Lamorgese, ministra dell’Interno; Lucia Azzolina, ministra dell'Istruzione; il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza Episcopale Italiana.

"Io sono venuto qui oggi non per parlare, ma per ascoltare l'ultima testimonianza pubblica della senatrice Liliana Segre. La testimonianza di eventi così tragici che funzione ha? Quella di interrogare coscienza, quella di sollecitarci a scacciare via indifferenza e ambiguità, sollecitarci ad assumere posizioni chiare e scelte nette. Io mi limito a dire che offro la garanzia mia personale e dell'intero governo che questa testimonianza non finirà oggi ma si manterrà viva in futuro, si rinnoverà costantemente", ha detto il presidente Giuseppe Conte.

"Oggi non sarà la tua ultima testimonianza. Le tue parole, i tuoi vissuti, le tue sensazioni continueranno a vivere in noi e attraverso di noi continueranno a trovare voce nelle generazioni che verranno. La responsabilità della memoria è il compito che ci affidi. Ed è un compito che spetta a ciascuno di voi giovani che oggi avete il privilegio di ascoltarla", ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati, rivolgendosi alla senatrice a vita.

"La testimonianza di Liliana Segre è racchiusa senza dubbio nella nostra Costituzione. Quei principi e quei valori sono racchiusi nella nostra Costituzione, quella su cui giuriamo. E giurando su quei valori, giuriamo di portare avanti il messaggio, la testimonianza di Liliana Segre", ha concluso il presidente della Camera Roberto Fico, nel suo intervento a Rondine.

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