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Comoletti (Eco Contract-Eco Design): “Bilancio positivo al Fuori Salone, spazio Ferrante Aporti verso una sede permanente; l’effetto dei dazi è limitato per noi, ma ricadrà sui consumatori”

Il Giornale D’Italia ha intervistato Lorenzo Comoletti, amministratore delegato di Eco Contract-Eco Design: “Stiamo ampliando la rete di showroom con un nuovo format che integra esposizione e servizi, per offrire ai clienti un’esperienza più professionale, in linea con l’evoluzione del mercato"

16 Aprile 2025

Lorenzo Comoletti, amministratore delegato di Eco Contract-Eco Design, è stato intervistato da Il Giornale D’Italia.

Come è andata questa edizione della Milano Design Week 2025?

“Siamo davvero molto soddisfatti. Quest'anno abbiamo organizzato diverse iniziative, tra cui un’installazione dal titolo Paradiso realizzata insieme a Gian Maria Tosatti presso i Magazzini Raccordati, dove abbiamo presentato un nostro progetto che ha come obiettivo la trasformazione e la riqualifica di quegli spazi per farli diventare, molto probabilmente, la nostra nuova sede. Si tratta di edifici storici costruiti negli anni Venti che verranno completamente rinnovati, abbiamo deciso di aprirli al pubblico e ai nostri clienti per farne apprezzare la bellezza anche prima della ristrutturazione. Durante tutta la settimana del Fuori Salone abbiamo mantenuto aperta anche la nostra attuale sede in Corso Venezia 48, dove abbiamo presentato tutte le novità di prodotto, puntando su soluzioni innovative e diverse rispetto a quelle che solitamente si vedono sul mercato in questo periodo. Infine, sabato 12 aprile abbiamo organizzato un grande evento in occasione della chiusura del Salone 2025, che ha visto la partecipazione di oltre 1300 persone. Come confermano i riscontri positivi ricevuti dal mercato è stato un grande successo.”

Lo spazio Ferrante Aporti può diventare uno spazio permanente?

Sì, molto probabilmente lo può diventare. Da mesi, se non da anni, siamo in dialogo con Grandi Stazioni Retail e con il Comune di Milano per la riqualificazione dell’intera area. Il Comune sarà impegnato nella riqualificazione urbana, mentre noi ci occuperemo degli immobili con il coinvolgimento di Grandi Stazioni Retail all’interno del progetto.”

Qual è il business plan dei vostri showroom?

“I nostri showroom sono sempre stati concepiti con uno sguardo rivolto non solo al presente, ma soprattutto al futuro, sia in termini di visione che di modalità di presentazione dei prodotti. Negli ultimi anni abbiamo inaugurato diversi nuovi spazi: gli ultimi due sono quello in via del Babuino a Roma e quello di Napoli. Attualmente contiamo nove showroom sul territorio italiano."

Avete programmi di sviluppo anche all'estero?

“Entrambe le società, Eco Contract ed Eco Design, che è quella di mio fratello, riescono a lavorare fuori dai confini italiani grazie ai progettisti, ad esempio, abbiamo realizzato diversi Bulgari Hotel in tutto il mondo, grazie allo studio di Antonio Citterio che ha utilizzato i nostri materiali nei suoi progetti. Tuttavia, al momento, siamo ancora molto concentrati sul territorio italiano.”

Con lo sviluppo dei nuovi showroom quali saranno i vantaggi per i clienti?

“I principali vantaggi che i nostri clienti avranno nei nuovi showroom sono legati al fatto che non saranno spazi focalizzati esclusivamente su un singolo prodotto o sulla sua presentazione, ma offriranno anche una serie di servizi che i clienti potranno utilizzare. Riteniamo che oggi sia fondamentale presentarsi con uno showroom che non sia legato esclusivamente al prodotto, ma che proponga una gamma di servizi che l'azienda è in grado di offrire.”

Secondo lei la crisi per i dazi di Trump si riassorbirà da sola o genererà un effetto a catena sui mercati?

“Sicuramente avrà un grande impatto, in quanto l’aumento dei dazi doganali a livello mondiale sta riguardando molti Paesi e, purtroppo, sarà il consumatore finale a pagarne le conseguenze. Al momento, lavorando principalmente nel mercato italiano ed esportando poco, l'effetto su di noi è limitato, ma sicuramente i nostri clienti risentiranno dell’introduzione di questi dazi. Di conseguenza, potrebbero avere difficoltà sul mercato e noi potremmo rischiare di perdere fatturato, dato che diminuirebbero le risorse da investire in nuove strutture o strategie di mercato.”

Come è iniziato il suo percorso nel mondo del design?

“Le mie origini sono biellesi e sono sempre stato vicino al mondo del design, in particolare a quello tessile. Mi sono diplomato in Italia e ho studiato interior design in Inghilterra, mente mio fratello ha iniziato la facoltà di Architettura al Politecnico di Milano. Al mio rientro, mio padre e il mio bisnonno avevano già delle aziende che si occupavano di pavimentazioni tessili, quindi, con mio fratello abbiamo preso in mano l’eredità della nostra famiglia e abbiamo sviluppato un nuovo concept. Se prima ci concentravamo esclusivamente sui pavimenti tessili, abbiamo ampliato la nostra offerta, includendo varie tipologie di prodotti. Oggi copriamo praticamente tutte le finiture di interni, dalle finiture in legno, le boiserie e i pannelli acustici, fino al mondo delle ceramiche e del legno. Il vero punto di svolta è stato nel 2008, quando abbiamo deciso di supportare direttamente le aziende che importiamo in esclusiva in Italia, senza passare per rivenditori o distributori. Questa scelta ci ha permesso di offrire più servizi al consumatore finale e una maggiore professionalità, trattando i nostri clienti con un approccio più industriale e diretto che è quello che più ci interessa.”

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