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Di Giovanni (Philip Morris International): "La chiave per il cambiamento è l'innovazione, investiamo il 100% dei fondi in ricerca per un futuro senza fumo"

Tommaso Di Giovanni, Vice Presidente Internationale Comms & Engagement di Philip Morris International: "Vogliamo che il cambiamento avvenga e le sigarette diventino un pezzo da museo, puntiamo su alternative migliori"

06 Marzo 2025

Tommaso Di Giovanni, Vice Presidente Internationale Comms & Engagement di Philip Morris International, in occasione della conferenza stampa per il lancio dei nuovi sacchetti di nicotina ZYN, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"I prodotti senza fumo sono chiaramente la nostra priorità, perché il nostro obiettivo è un mondo in cui le sigarette diventino un pezzo da museo. Stiamo investendo quasi il 100% dei nostri fondi in ricerca e sviluppo dedicati a questi prodotti, e circa 3/4 di questi investimenti, in termini commerciali, sono focalizzati su di essi. Vogliamo davvero fare in modo che il cambiamento avvenga. Pensate che dal 2008, quando abbiamo iniziato a focalizzarci su questo cambiamento, abbiamo investito oltre 14 miliardi di dollari, che vanno dal design, alla manifattura, alla commercializzazione di questi prodotti. E il dato è comunque sottostimato."

Come si sta preparando Philip Morris per rispondere alle sfide future in un settore che è in continua evoluzione?

"La chiave per noi è continuare a investire in innovazione, tecnologia e scienza, per fare in modo che ci siano sempre nuovi prodotti migliorati rispetto a ciò che sappiamo. Il consumatore è il primo da convincere. Se vogliamo che passi dalle sigarette a questi prodotti, questi devono avere un appeal, devono suscitare interesse e ci deve essere una ragione per il cambiamento, soprattutto in Paesi dove non è facile parlare dei benefici per la salute a causa di legislazioni antiquate e inadeguate. Inoltre, per noi è fondamentale il cambiamento della società. Ogni innovazione, in un certo senso, rompe le regole, perché non ci si aspettava certe cose e c'è sempre un po' di scetticismo e resistenza al cambiamento, soprattutto in alcuni Paesi più che in altri. È quindi importante il dialogo pubblico, essere presenti con fatti, scienza e evidenze, per fare in modo che tutti si muovano verso una soluzione migliore, soprattutto per chi fuma."

Qual è la vostra posizione riguardo alle nuove legislazioni?

"Dipende dalle legislazioni. Chiaramente, ci sono alcune legislazioni che, a nostro avviso, vanno nella giusta direzione, come quelle del Regno Unito, della Nuova Zelanda e della Repubblica Ceca. Queste legislazioni danno un messaggio chiaro in tre punti: chi non fuma non dovrebbe iniziare, chi fuma dovrebbe smettere, ma per chi non smette oggi, ci sono alternative migliori. Questo, secondo noi, è ciò che è giusto fare, e queste legislazioni lo stanno facendo in questo modo. Paesi come la Nuova Zelanda hanno l'obiettivo di mettere le sigarette in un museo, riducendo il fumo sotto il 5% della popolazione entro il 2030. Sono tempi molto rapidi."

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