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Grifoni (Fondo Fon.Te): "Previdenza complementare per un futuro pensionistico solido, +7% adesioni, investiti €600 mln nell'economia reale"

Le dichiarazioni di Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te: "E' vero che abbiamo bisogno di innovazione ma soprattuto di investimenti per stimolare la crescita del Paese e aiutare le imprese"

19 Dicembre 2024

Maurizio Grifoni, Presidente Fondo Fon.Te, in occasione della presentazione del bilancio 2024 del Fondo e delle proposte tese a valorizzare il ruolo della previdenza complementare nel contesto socioeconomico italiano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"Bilancio importante in termini di crescita del numero delle adesioni, oltre il 7% rispetto all'anno scorso e quindi un dato straordinario; siamo in crescita per quanto riguarda i rendimenti finanziari, sono anche rendimenti a doppia cifra. E' eccezionale anche sotto l'aspetto delle adesioni delle aziende e quindi questo dimostra che lavorando bene, seriamente e con con impegno si ottengono poi i risultati.

Tra le proposte la prima si chiama lifecycle. Noi abbiamo quattro comparti, c'è un primo comparto che è garantito, chi manda il proprio risparmio sul comparto garantito gli viene tutelato questo risparmio, quindi non perde assolutamente nulla però ha rendimenti ovviamente molto bassi. Poi c'è un comparto invece di sviluppo che è molto obbligazioni e poche azioni ma anche quello sta dando dei rendimenti altissimi e quindi molto importante. Poi ci sono gli ultimi due che sono il dinamico e crescita che sono quelli più azionari spinti, sono quelli che viaggiano intorno al 10-14% di rendimento che è tantissimo.

Life-cycle che cos'è? Noi consigliamo di partire per chi è giovane di entrare nei comparti azionari, quindi nei comparti un pò più redditizi e fare un passaggio piano piano fin quando arrivare ad avere accumulato un patrimonio importante e andare sul comparto garantito.

Poi implementeremo tutto il discorso dell'intelligenza artificiale, ma non per mandare via delle persone ma per ottimizzare i processi e quindi per tutta la documentazione, l'approccio con con gli aderenti sarà utilizzata un'intelligenza artificiale molto importante peraltro che renderà i processi più rapidi, più veloci e quindi anche nelle prestazioni accorceremo ulteriormente i tempi di risposta nell'erogazione delle prestazioni. Un controllo maggiore, efficace ed un'interfaccia attraverso i chatbot in maniera tale che in qualsiasi momento del giorno o della notte un aderente può interfacciarsi col chatbot, parlare e chiedere alcune cose. Questi sono due aspetti molto importanti. E poi cureremo molto l'aspetto promozionale ed educativo, quindi di formazione. In Italia il dato che emerge, anche dal nostro sondaggio è che si conosce poco la previdenza complementare. Il nostro Paese è un paese che sulla finanza non eccelle come conoscitore degli strumenti finanziari. Il risparmio viene sempre canalizzato, più delle volte su titoli di Stato e sulla casa, anche se è buona cosa. Però una parte di questi risparmi possono andare dall'altra parte dove rendono di più. Cercheremo attraverso anche i media di far capire che cosa accade. Faremo anche dei corsi di formazione sui territori con le organizzazioni sindacali in maniera tale che vediamo un crescente interesse, anche con il meccanismo del passaparola, quando lavori si lavora bene  si parla e quindi tendiamo a migliorare e a crescere ulteriormente."

In che modo il contesto socioeconomico attuale italiano influenza l'attività del fondo?

"Certo che può influenzare, però siamo razionali, non ideologici e nemmeno dogmatici. Noi vediamo che la previdenza complementare non costa così tanto né al datore di lavoro né al dipendente. Io ho fatto una valutazione: di base sono 0,40€ al giorno, come è una sigaretta, cioè veramente poco. Però questo ti permette quando entri dentro specialmente se sei giovane dopo 35-40 anni di ottenere di avere un rendimento pensionistico importante o anche un capitale molto importante. Dal punto di vista economico la previdenza integrativa può investire, noi dobbiamo investire. Il Fondo Fon.te ha investito circa 600 milioni nelle aziende, né in obbligazioni o in azioni ma nelle aziende e investiremo sempre di più, per cui investiamo in economia reale e quindi sulle imprese. Questo può aiutare moltissimo perché tutta la previdenza complementare attraverso gli investimenti in privat market può effettivamente dare quello stimolo all'economia di cui ha tanto bisogno. E' vero che abbiamo bisogno di innovazione ma abbiamo bisogno anche di investimenti perché se no il Paese non cresce."

 

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