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Tomasi (ASPI): "La mostra 'Italia in movimento. Autostrade e futuro' ci fa intuire come con arditezza e ingegno si può costruire una rete complessa e bellissima"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Roberto Tomasi, Amministratore delegato di ASPI: "Le foto della mostra indicano come nella necessità di infrastruttura ci sia stata grande attenzione alla salvaguardia del paesaggio"

05 Dicembre 2024

Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l'Italia, in occasione dell'inaugurazione della mostra "Italia in movimento. Autostrade e futuro" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

"Nel 2024 ricorre il centenario della prima apertura dell'autostrada italiana che la prima autostrada in in Europa quindi la Milano laghi, ricorre anche il 60.º dell'altra autostrada iconica del Paese che è la l'Autostrada del Sole che fu inaugurata da Aldo Moro utilizzando due parole nel nel suo discorso che mi hanno colpito la prima che riguarda l'arditezza ovvero la capacità di immaginare quello che nessuno immagina. Infatti, le infrastrutture sono un abilitatore poi della crescita e l'autostrada del Sole è stato un abilitatore della crescita di questo di questo Paese. Il secondo, l'ingegno ovvero la capacità delle persone di mettere a frutto la propria capacità di progettare un'infrastruttura e lo potete vedere dalle immagini che ci sono oggi al MAXXI per capire quanto complesse sono state quelle opere che sono state realizzate che attraversano questo territorio. Lo dico da italiano, un territorio  bellissimo e fantastico ma estremamente difficile fatto di valli, monti, di fiumi e di attraversamenti dove ci sono centri abitati. Questa è la storia che vogliamo raccontare. Ci sono anche degli elementi di progettualità che è  l'altro elemento caratteristico. Si parte da un foglio di carta bianca e si prova a immaginare su quelli che sono i bisogni delle persone i bisogni di quelli che saranno le le persone che ci seguiranno quindi il il nostro futuro come possiamo immaginare noi oggi di costruire il futuro per le generazioni successive. Questo è l'altro elemento che si connota da questa mostra, lo si vede dagli schizzi, dai plastici, da cosa immaginavano le persone di allora e dobbiamo dire che noi di questa ricchezza ne beneficiamo oggi. Dobbiamo essere bravi oggi a far sì che di nuovo con l'arditezza e l'ingegno proviamo a immaginare qual è il futuro per i nostri figli rigenerando una rete complessa e bellissima sapendo che la mobilità deve diventare ogni giorno più sostenibile,  perché dobbiamo immaginare non solo per le generazioni future ma anche per quelle che saranno le generazioni future, future e future, quindi in modo tale che quella sostenibilità sia effettivamente garantita."

 Arriva anche un messaggio dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Le sue parole sapienti di quel messaggio ci danno diciamo speranza e anche ci danno tutta la responsabilità che dobbiamo avere per poter lavorare con grandissima determinazione e per poter garantire effettivamente che questa infrastruttura possa servire il bene comune delle persone."

Come si bilancia l'esigenza di sviluppo infrastrutturale con la salvaguardia del paesaggio della cultura italiana?

"Credo che queste foto dicano quanto ci sia stata quell'attenzione nella salvaguardia di un paesaggio che insieme all'infrastruttura continua a essere bello e quindi non è stato di fatto prevaricatore della  natura. Certamente la sostenibilità della mobilità e in particolar modo la sostenibilità della mobilità su gomma, è un problema che dobbiamo affrontare. Ci sono diversi meccanismi. Non crediate che esista solo una soluzione per poterlo affrontare, ma dobbiamo affrontarlo mantenendo un sistema economicamente sostenibile e quindi bisogna avere  quell'ingegno a riuscire a fare l'uno l'uno e l'altro."

Quale valore aggiunto può dare l'arte?

"Credo che l'arte in realtà agli uomini dia il valore aggiunto di avere ed immaginare quella che è la speranza del futuro e le motivazioni che tutti i giorni ci spingano ad essere persone persone migliori."

Ci sono dei messaggi chiave che vuole mandare la mostra ai visitatori o ai più giovani?

"I messaggi chiave adesso bisogna sempre capire se si è all'altezza ma ma credo certamente quello di avere la speranza; il titolo di questa mostra non è un titolo a caso l'Italia è in movimento dobbiamo immaginare che spetta a noi costruire il nostro futuro e abbiamo bisogno dei giovani perché certamente hanno loro più spinta e più visione di quello che sarà il futuro."

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