05 Giugno 2024
Michele Coppola, Executive director "Arte, Cultura e Beni Storici" Intesa Sanpaolo e direttore generale di Gallerie d’Italia ha aperto a Napoli la giornata di studi internazionale su “Velázquez Siviglia, Madrid, Napoli” che ha portato nel capoluogo partenopeo studiosi e accademici da tutta Europa. L'incontro rientra nelle manifestazioni collegata alla mostra "Velázquez, un segno grandioso” che resterà aperta al pubblico, alle Gallerie d’Italia di Napoli, in via Toledo, fino al 14 luglio. In esposizione due opere del pittore sivigliano provenienti dalla National Gallery di Londra.
Patrocinata dall’Ufficio culturale dell’Ambasciata di Spagna a Roma e dall’Istituto Cervantes di Napoli e moderata dalla Prof. Raffaella Morselli della Sapienza Università di Roma, la giornata di studi si è sviluppata con interventi di Leticia Ruiz Gómez Madrid (Patrimonio Nacional, directora de las Colecciones Reales), Daniel Sobrino Ralston (Londra, The National Gallery), Mercedes Simal López (Universidad de Jaén), David García Cueto (Museo Nacional del Prado), Gudrun Swoboda (Vienna, Kunsthistorisches Museum).
Aprendo i lavori il direttore generale di Gallerie d'Italia ha tra l'altro evidenziato che "Una delle maggiori soddisfazioni di questi giorni, proprio a Londra, è avvenuta - e lo dico anche perché con ila National Gallery oramai grazie anche a Daniel (Sobrino Ralston) c'è un rapporto che è diventato di solida amicizia - nel momento in cui eravamo di fronte al martirio di Sant'Orsola allestito nella sala a ridosso dell'ingresso del National Gallery, con accanto i documenti dell'Archivio di Stato. In quel binomio, in quella doppia presenza, c'è la sintesi di quello che stiamo facendo: continuare a studiare, continuare ad andare a cercare nelle fonti risposte, suggerimenti, conferme, smentite in talune circostanze".
"È importante ricordare che non si è mai raggiunto un punto fermo. E allora, quando soggetti privati e pubblici, istituzioni italiane ed internazionali, insieme capiscono che il lavoro comune deve insistere in questo sforzo congiunto di continuare a studiare, di rinnovare la ricerca, ecco che allora si capisce quanto sia contemporaneo un museo. È facile dimostrarlo quando si apre con un ospite illustre, è facile dimostrarlo quando luoghi meravigliosi ospitano iniziative temporanee, ma tutto questo c'è perché rimane un luogo di studio, un luogo di ricerca deputato ad aprirsi"
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