28 Novembre 2023
Oggi, in Senato, presentato il progetto promosso da Fondazione The Bridge, Università degli Studi di Milano e Università di Pavia, nel corso dell’evento “#AGENDASALUTE: per una riforma partecipata, sostenibile ed equa”. Alessandro Venturi, Professore di Diritto amministrativo e di Diritto regionale e degli Enti locali presso il Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università degli Studi di Pavia, Alma Ticinensis, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Una grande agenda di temi strategici, veri temi strategici per metter mano al sistema salute. Molto diversi dai temi che vengono quotidianamente dibattuti sulla stampa o nel dibattito politico pubblico.
Quindi, sicuramente, un approccio a problemi complessi, con un pensiero complesso, quindi non facilmente vendibile a buon mercato, ma sono i temi che dovrebbero essere oggetto dell’agenda politica per metter mano al sistema salute.
Bisognerebbe tener conto, innanzitutto, del capitale umano che, in Italia, è presente in quantità adeguate, e adeguatamente formato. Perché anche su questo, per esempio, la narrazione comune è che manca il personale sanitario. Non è vero, è semplicemente un problema di asset allocation. Si tratta di capire dove sono collocati i professionisti e dove dovrebbero essere collocati i professionisti. Anche perché, in prospettiva, avremo bisogno di molte meno persone di quelle che sono impiegate oggi. Perché le nuove tecnologie portano, sicuramente, ad alcuni ambiti, alcuni settori della medicina a trasformarsi radicalmente. Pensate all’imaging, quanto oggi sono attività time material e quanto, invece, si potranno utilizzare risorse, per esempio legate alle tecnologie dell’intelligenza artificiale.
Quindi bisogna guardare un po’, bisogna soffrire un po’ di presbiopia e quindi guardare un po’ lungo. Altrimenti, si fanno scelte che hanno una ricaduta immediata, ma non sono utili al sistema e la sua evoluzione. Non hanno lo sguardo e la coda dell’occhio rivolto al futuro.
Ci devono essere degli imprenditori politici, che si fanno carico di un’azione un po’ di lungo respiro. Purtroppo, la politica europea e anche nazionale, negli ultimi tempi, ha acquisito un po’ questa cultura nordamericana, della politologia nordamericana, che vuole sostanzialmente che l’agenda politica sia la sintesi delle istanze delle varie categorie. Questo è sbagliato, perché è la negazione della politica. La politica deve avere degli obiettivi, che prescindono dalle richieste corporative.
Perché è l’unico modo per poter guardare al futuro e per poter costruire un sistema, che abbia senso. Perché sennó, se si tratta solo della sintesi di istanze corporative, poi viene fuori quello che è accaduto negli ultimi trent’anni, quando questa cultura si è insediata nel nostro Paese.”
Accessibilità, equità di accesso, sostenibilità e qualità dell’assistenza sono i cardini sui quali dovrà essere costruita la prossima riforma della sanità in Italia, una riforma il più possibile partecipata e condivisa, che rilanci e sostenga uno sviluppo concreto del Servizio Sanitario Nazionale.
A tal fine verrà avviato un percorso di studio e analisi che avrà come punto di approdo un’ampia kermesse che si terrà a Roma il 9 maggio 2024 e che coinvolgerà clinici, aziende, istituzioni, associazioni dei pazienti e altre figure chiave del settore. In quella data, infatti, saranno illustrate alcune proposte di riforma del SSN basate su 5 temi: governance del sistema sanitario integrativo, ricerca e sperimentazione clinica, gestione dei dati sanitari e privacy, professioni sanitarie del futuro, strategie sanitarie in ottica di transizione energetica.
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