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Ragaini (AIPB e Banca Generali): "Private Banking a €1076 mld (+8%) a fine '23; preoccupazioni? Guerra, salute, inflazione"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Andrea Ragaini, Presidente dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) e Vice Direttore Generale Wealth Management Mercati e Prodotti presso Banca Generali

27 Novembre 2023

Andrea Ragaini, Presidente dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB) e Vice Direttore Generale Wealth Management Mercati e Prodotti presso Banca Generali, in occasione della conferenza stampa di presentazione della XIX edizione del Forum AIPB, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"è stato un anno anno positivo e nonostante tutto gli eventi complessi. Il private banking si è confermato in buona salute: raggiungeremo a fine anno i 1076 miliardi di euro, quindi un numero superiore dell'8% circa rispetto al dato di inizio anno. Un numero che è tanto più importante se si guarda a ciò che non è private banking, che sostanzialmente è rimasto fermo nel corso del 2023. Ma non è solo quantitativamente importante il dato, lo è anche qualitativamente. Raggiunge infatti il massimo storico la soddisfazione dei clienti privati all'89%, una soddisfazione sorretta dal nostro modello di servizio, dal valore della personalizzazione, dal referente unico e dalla tempestività delle informazioni, quindi un risultato positivo.

Nel corso del 2023 abbiamo avuto alcune dinamiche che sono cambiate in modo significativo. La liquidità ha finito di salire dopo circa dodici anni, ma l'evento sicuramente più rilevante al 2023 è la grande crescita del risparmio amministrato, che è salito di 65 miliardi di euro, in particolare nella componente obbligazionaria. Positiva per noi e anche un punto di orgoglio la consulenza evoluta a pagamento, che sale di 15 miliardi di euro al 30 giugno, è un unicum del private banking, quindi ne siamo molto orgogliosi.

Chiudo con le preoccupazioni degli italiani; l'anno scorso avevamo tre preoccupazioni dominanti: guerra al centro e sullo sfondo inflazione e salute. Le tre preoccupazioni principali rimangono le stesse, quindi sempre guerra, salute e inflazione, ma l'ordine cambia: al centro c'è la salute e sullo sfondo la guerra e l'inflazione".

Come è possibile quindi, di fronte a queste sfide, attrarre la nuova generazione nel Private?

"Sicuramente partendo dal presupposto che le nuove generazioni hanno delle esigenze che hanno un minimo comune denominatore con le esigenze delle generazioni più in là negli anni, ma hanno anche delle caratteristiche particolari. Come private banking una delle grandi sfide che abbiamo è quella di attrarre nuove generazioni di clienti, attraendo nel contempo anche nuove generazioni di private banker. In questo incrocio tra generazioni che chiamato il patto tra generazioni nel titolo del nostro incontro, proprio perché l'obiettivo è attrarre giovani e farli interagire con coloro che sono dotati di maggiore esperienza all'interno delle aziende. Ne siamo consapevoli, è una sfida che pensiamo di poter vincere. La bella notizia è che il 71% dei giovani laureati apprezza il settore finanziario, lo considera un buon settore in cui lavorare, ma solo il 15% dei giovani conosce il private banking. Quindi l'obiettivo principale che abbiamo come industria nei prossimi anni è quello di far capire quanto sia bello e quanto sia gratificante lavorare nel mondo del private banking". 

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