Venezuela, Maduro chiama alle armi: "Usa cercano governo fantoccio per renderci colonia, blocco petroliere è illegale e guerrafondaio" – VIDEO

"Gli Usa affermano che il petrolio e i materiali del Venezuela appartengono a loro (…) è una pretesa guerrafondaia e colonialista. (…) Gli Usa cercano di imporre un governo fantoccio che (…) trasforma il Venezuela in colonia".

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Trump minaccia di espandere ulteriormente la flotta militare accusando Maduro di utilizzare il petrolio "proveniente da giacimenti rubati" per "finanziare se stesso, il terrorismo e la tratta umana. Caracas: "Grottesca minaccia"

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Parallelamente allo speech alla Nazione pronunciato ieri da Donald Trump dalla Diplomatic Room, un altro discorso pubblico si è tenuto nello stesso continente americano: quello del presidente venezuelano Maduro che commentando gli ultimi sviluppi geopolitici tra Caracas e Washington, ha rinnovato la sua chiamata alle armi.

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A fronte della tensione costante con le forze statunitensi, Caracas si dice pronta a rispondere, con un esercito "più coeso e preparato che mai". Ma secondo fonti ben informate, il governo starebbe gettando fumo negli occhi, nascondendo mancanze belliche e una fondamentale crisi nel campo della Difesa che si vorrebbe supplire con la strategia della "guerriglia anarchica"

Sfidando nuovamente gli Stati Uniti definiti "imperialisti e guerrafondai", il leader chavista lanciato un appello al "popolo comune, ai movimenti sociali, alle forze politiche e ai militari" invitandoli ad una "unione perfetta" per la difesa della sovranità nazionale in nome di Simón Bolívar. Proprio in occasione del 195esimo anniversario della sua morte, Maduro ha parlato ricordando il ruolo di "Libertador" e rilanciando lo slogan "figli di Bolivar, mai schiavi".

"Non ho dubbi – ha continuato Maduro – su ciò che sta facendo il nostro popolo e non ho dubbi su ciò che faranno i nostri militari per far valere i nostri diritti storici sulla nostra terra, sul nostro petrolio, sui nostri minerali, sulla nostra ricchezza e su tutto il territorio nazionale". Replicando in diretta alle ultime mosse del tycoon relative al "blocco totale e completo" delle petroliere venezuelane sanzionate, decisione che di fatto ha dato il via ad una "guerra del petrolio", Maduro ha parlato di misura "illegittima, in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e con tutti gli accordi internazionali".

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Anche l'imprenditore panamense Ramon Carretero Napolitano è stato sottoposto a sanzioni: misure volte a negare l'accesso a proprietà e/o attività finanziarie statunitensi, e a fare in modo che le stesse non facciano affari coi sanzionati

Motivo per cui, ha aggiunto, "Caracas continuerà a commerciare con tutti i suoi prodotti", petrolio incluso, "di proprietà esclusiva del popolo sovrano del Venezuela". "Il male che l'imperialismo Usa sta cercando di farci si sta trasformando sempre più in benedizioni di lotta, indipendenza e prosperità".

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Durante il colloquio telefonico, Putin e l'omologo venezuelano hanno confermato ancora una volta reciproco sostegno di fronte alle "ingerenze imperialiste" statunitensi. Il tycoon però avverte anche il leader colombiano: "Meglio che Petro si faccia furbo, altrimenti sarà il prossimo"

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Il tycoon ha nettamente smentito le indiscrezioni date dal Miami Herald e dal Washington Post su un "imminente attacco" via terra contro il Venezuela da parte dell'arsenale dispiegato nel mare caraibico e in Porto Rico. Tuttavia, la decisione di Maduro costituisce un'importante contromossa nello scacchiere del "conflitto" Usa-Venezuela