Israele, nuovo capo Mossad Roman Gofman combatte contro miliziani di Hamas a Sderot il 7 ottobre 2023 e rimane ferito a una gamba - VIDEO

In un video diffuso nelle ultime ore dai media israeliani, si vede il nuovo capo del Mossad, Roman Gofman, mentre combatte contro alcuni miliziani di Hamas a Sderot, il 7 ottobre del 2023. Senza elmetto, né giubbotto antiproiettile, il militare è avanzato, sparando contro gli antagonisti, rimanendo ferito a una gamba.

Israele, nuovo capo Mossad Roman Gofman combatte contro miliziani di Hamas a Sderot il 7 ottobre 2023 e rimane ferito a una gamba

Nuove immagini diffuse dai media israeliani mostrano Roman Gofman, designato dal premier Benjamin Netanyahu come prossimo capo del Mossad, mentre il 7 ottobre 2023 affronta miliziani di Hamas vicino a Gaza. All’epoca, Gofman era a capo del Centro di Addestramento delle Forze di Terra a Tze’elim e si unì ai primi soccorritori accorsi a Sderot quando i combattenti di Hamas superarono la barriera di confine.

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Nel filmato, Gofman è ripreso mentre avanza senza giubbotto antiproiettile né elmetto, armato solo della sua pistola personale. Intorno al trentacinquesimo secondo del video, si vede il generale puntare l’arma verso uomini armati di Hamas. Pochi istanti dopo, i miliziani aprono il fuoco: Gofman viene colpito alla gamba e si vede costretto a ritirarsi per mettersi al riparo.

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Gofman riuscì comunque, secondo quanto riportato, a neutralizzare almeno due assalitori prima di essere soccorso dalle forze di sicurezza israeliane e evacuato in ambulanza verso l’ospedale. Le foto diffuse ritraggono proprio il momento del trasporto, con il generale visibilmente ferito.

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Dopo il 7 ottobre, la sua carriera ha subito un’accelerazione: Netanyahu lo ha nominato segretario militare nei mesi successivi, conferendogli anche il grado di generale di divisione. Pur privo di una formazione diretta nell’intelligence, Gofman è stato scelto dal premier per guidare il Mossad, una decisione che ha suscitato discussioni all’interno dell’establishment di sicurezza israeliano. La sua nomina è interpretata da alcuni osservatori come un segnale politico, mentre altri evidenziano il suo profilo operativo maturato in anni di servizio nelle forze terrestri.

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