21 Novembre 2025
Nuovo allarmismo militarista in Francia. Il Capo di Stato Maggiore dell'esercito Fabien Mandon ha infatti annunciato in una conferenza: "Dobbiamo prepararci a una guerra con la Russia entro il 2027 e a perdere i nostri figli".
L’intervento del generale Fabien Mandon, capo di stato maggiore dell’esercito francese, ha scosso il Paese. Davanti ai sindaci riuniti a Parigi, il comandante ha lanciato un appello diretto e insolito: "I cittadini devono essere pronti a perdere i loro figli" in caso di un conflitto con la Russia. Secondo Mandon, la Francia possiede le capacità economiche e demografiche per dissuadere Mosca, ma “se non sarà pronta a sopportare un prezzo umano ed economico, allora è in pericolo”.
Il generale ha chiesto ai rappresentanti locali di preparare psicologicamente la popolazione, parlando esplicitamente della possibilità di “accettare di soffrire per proteggere ciò che siamo”. Una frase che molti hanno interpretato come un riferimento a un orizzonte temporale ravvicinato: durante un’audizione parlamentare il mese scorso, Mandon aveva già avvertito che il Paese deve essere pronto “tra tre o quattro anni” a uno choc militare con la Russia — prospettiva che riporterebbe la minaccia della guerra entro il 2027.
Le reazioni politiche sono state immediate e durissime. Jean-Luc Mélenchon ha denunciato “l’inaccettabile militarizzazione del dibattito pubblico”, mentre il leader comunista Fabien Roussel ha accusato il generale di “bellicismo”. Anche a destra il malcontento è forte: Sébastien Chenu, del Rassemblement National, ha contestato la “totale mancanza di legittimità” di Mandon, temendo che rifletta il pensiero di Emmanuel Macron.
In un Paese politicamente diviso e con un elettorato sempre più diffidente verso la Nato, l’allarme del capo di stato maggiore riapre il dibattito sui rischi di un conflitto diretto tra Francia e il nemico "inesistente" russo — e sul prezzo umano che, secondo Mandon, potrebbe essere inevitabile.
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