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Gaza, Ben-Gvir minaccia Onu su riconoscimento di Palestina: "Omicidi mirati contro dirigenti Anp, Abu Mazen? Ha la cella pronta a Ketziot" - VIDEO

È tornato a parlare senza freni il ministro della Sicurezza israeliano Ben-Gvir che, durante un comizio di partito, ha minacciato l'uccisione dei principali "terroristi" dell'Autorità Nazionale Palestinese nonché l'arresto e l'isolamento del presidente Abu Mazen

18 Novembre 2025

"Ordinare uccisioni mirate di importanti terroristi dell'Autorità Nazionale Palestinese e arrestare Mahmoud Abbas a cui va negata l'immunità". Non si risparmia, nel suo delirio, neanche questa volta Itamar Ben-Gvir, ministro per la Sicurezza interna israeliana, intervenuto durante un comizio davanti al suo partito di destra radicale Otzma Yehudit.

Gaza, Ben-Gvir minaccia Onu su riconoscimento di Palestina: "Omicidi mirati contro dirigenti Anp, Abu Mazen? Ha la cella pronta a Ketziot" - VIDEO

Ieri, lunedì 17 novembre, in apertura della riunione settimanale di partito, l'oltranzista Ben-Gvir ha parlato senza freni, prendendo di mira direttamente le Nazioni Unite contro cui ha lanciato scioccanti minacce nel caso in cui si dovesse spingere verso il riconoscimento dello Stato Palestinese. Anzitutto la minaccia di morte a quelli che lui ha definito "importanti terroristi" - vale a dire dirigenti - riconducibili ai vertici dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp). Quindi, il riferimento al presidente dell'Anp Abu Mazen (Mahmoud Abbas) di cui ha minacciato l'arresto e ha chiesto a Netanyahu che non gli sia riconosciuta alcuna immunità.

"Abbiamo una cella pronta per lui nella prigione di Ketziot, nelle stesse condizioni degli altri terroristi. Arrestate Mahmoud Abbas: mi occuperò io di lui" ha continuato Ben-Gvir. Il discorso criminale del ministro israeliano si colloca nel quadro di rinnovate tensioni sullo statuto palestinese dopo che, a sconvolgere i piani di Netanyahu e Trump, era arrivata all'Onu la bozza per una differente risoluzione della crisi post-genocidio a Gaza. Assistiamo ad "un ritorno del dibattito sulla creazione di uno Stato palestinese" ha evidenziato Ben-Gvir, puntando il dito contro qualsiasi "percorso credibile" dovesse essere preso dall'Onu per realizzarlo. Quindi, la rimonta con le solite infondate dichiarazioni, "È proibito al popolo inventato chiamato popolo palestinese avere uno Stato", a cui ha aggiunto anche l'accusa contro l'Anp di pagare stipendi ai terroristi, di intitolare luoghi pubblici ad "arci-assassini", di negare l'Olocausto e addirittura di "educare all'uccisione degli ebrei".

Solo poche ore prima dal voto definitivo del Consiglio di Sicurezza Onu sulle risoluzioni Usa e Russia, il premier Netanyahu - pressato da Smotrich e dallo stesso Ben-Gvir - si era assicurato di gridarlo nuovamente al mondo: "Mai uno Stato palestinese a ovest del Giordano".

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