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Israele, Ben-Gvir dà sfratto e demolizione a beduini palestinesi in Negev perché "soggetti non riconosciuti", abitante: "Ho diritto di vivere" - VIDEO

Circa 55.000 beduini palestinesi sono minacciati dal sistema discriminatorio israeliano perché incapaci di dimostrare la proprietà sulla terra. Un video mostra Ben-Gvir consegnare personalmente avvisi di sfratto e di demolizione nella zona del Naqab. Hamas: "È terrorismo sostenuto dallo Stato"

07 Novembre 2025

"Rovinerò chi non rispetta la legge". Con il solito mantra, il ministro della Sicurezza nazionale di estrema destra Itamar Ben-Gvir è tornato a minacciare i palestinesi ordinando agli agenti di polizia di emettere ordini di sfratto e demolizione contro le famiglie beduine che vivono nel deserto del Negev.

Israele, Ben-Gvir dà sfratto e demolizione a beduini palestinesi in Negev perché "soggetti non riconosciuti", abitante: "Ho diritto di vivere" - VIDEO

Non si arresta il terrorismo israeliano contro la popolazione palestinese, sia questa della Striscia di Gaza, della Cisgiordania occupata oppure del Negev, come in questo caso. Itamar Ben-Gvir è tornato a mostrare i muscoli contro le famiglie di beduini palestinesi residenti nella regione desertica del Naqab, ordinando loro di andarsene e minacciando di sfrattarle e di demolirne le abitazioni. Una mossa terroristica, avvallata dallo Stato, che causa così sfollamenti forzati e sistematici perché il governo classifica i circa 40 villaggi presenti nel Negev come "non riconosciuti".

Nel video circolato sui social si vede come Ben-Gvir, accompagnati da agenti di sicurezza, si rechi personalmente sul luogo consegnando avvisi di sfratto generale. L'ordine riflette quella che i miliziani di Hamas, commentando la scena, hanno definito "terrorismo organizzato e repressione sponsorizzata dallo Stato". Uno Stato sovranista che non riconosce i circa 55.000 beduini palestinesi presenti perché "incapaci" di dimostrare la proprietà esclusiva della terra. Ciò che però colpisce è il coraggio di un abitante beduino che sfida il ministro rivendicando la dignità di uomo e il diritto all'abitare: "Non mi dai il diritto di vivere, dammi il diritto di vivere".

Uno degli ultimi massicci episodi di sgombero e demolizione compiuti dalle autorità israeliane era avvenuto lo scorso 8 maggio 2024. In quell'occasione, con la scusa di un programma di estensione stradale e sviluppo urbano, circa 47 case erano state distrutte nel villaggio palestinese di Wadi al-Khalil, presso il quartiere di Abu Assa, provocando lo sfollamento (senza adeguata compensazione) di oltre 300 residenti locali.

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