25 Settembre 2025
Milano, 25 set. (askanews) - "Sto parlando con tutte le persone che hanno conoscenze a bordo e possono interloquire, perché io penso, occorra fare ragionamenti di buonsenso, quindi ogni canale è buono per fare ragionamenti di buonsenso. Così come ho fatto con altri deputati e senatori dell'opposizione che hanno dei loro riferimenti, dei loro amici a bordo: mi sono limitato a manifestare le mie preoccupazioni".
Così il ministro della Difesa Guido Crosetto in un a margine, dopo l'informativa urgente al Senato della Repubblica Italiana riguardo alla situazione della Global Sumud Flotilla, e dopo essere stato visto parlare con Stefano Patuanelli, senatore della Repubblica per il Movimento 5 Stelle.
Nel pomeriggio Crosetto ha poi sottolineato in una nota, quanto già detto in aula: non ci saranno due navi militari italiane contemporaneamente impiegate nell'area. La fregata Alpino sostituirà infatti la fregata Fasan, che rientrerà alla propria missione originaria. Le unità navali italiane non svolgono funzioni di scorta, né usciranno dalle acque internazionali, qualora la Flotilla dovesse decidere di forzare il blocco israeliano. Anzi uno degli obiettivi è quello di scongiurare tale eventualità ed evitare possibili conseguenze negative. "Sia l'Ambasciata che lo Stato Maggiore della Difesa israeliano erano stati informati prima e sono costanti i contatti per monitorare ogni possibile problematica. Così come ogni azione e decisione è coordinata con il ministero degli esteri", ha detto.
Crosetto in aula ha respinto con fermezza le accuse di corresponsabilità di genocidio e, a chi gli fa notare di usare toni più pacati rispetto al resto della maggioranza, risponde così:
"C'è una parte della difesa che ormai lavora dall'inizio di questa guerra a supporto del popolo palestinese e non c'è mai stato un giorno in cui la premier Giorgia Meloni in primis e il ministro della difesa Antonio Tajani, non si siano spesi per cercare di arrivare a una tregua e alla pace. È totalmente ingeneroso nei confronti di questo governo accusarlo di essere complice così come è stato fatto ed è una cosa che fa male, perché queste parole violente nelle menti di persone deboli, e ce ne sono tante, o di un pazzo, basta un pazzo, possono essere pericolose. Io capisco l'attenzione del Presidente Meloni: non fa piacere a lei, non fa piacere a me. A me non fa piacere che i miei figli, così come per lei la sua, vivano sotto scorta, farlo perché uno serve un paese è una cosa che dopo un po' lascia il segno e quindi ogni tanto qualcuno esplode. Ed è giusto che esploda", ha detto Crosetto.
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