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Stato palestinese, voci da Tel-Aviv: Francia sbaglia, non è momento

Molti criticano Macron: "Ora riportare gli ostaggi a casa"

22 Settembre 2025

Tel Aviv, 22 set. (askanews) - A Tel Aviv, molti israeliani criticano la decisione del presidente francese Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato palestinese; una posizione, quella francese, in sintonia con una decina di altri paesi, che sarà formalizzata all'Assemblea generale dell'Onu a New York, alla "Conferenza di Alto Livello per la risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione a due Stati", co-presieduta da Francia e Arabia Saudita.

Oltre alla Francia, sono favorevoli Canada e Regno Unito tra i paesi del G7; inoltre, Australia, Portogallo e Malta, che seguiranno la strada già imboccata da Spagna, Norvegia, Irlanda e Slovenia. Alcuni israeliani ritengono che si tratti solo "di una questione interna francese", mentre altri si dicono perplessi: "Sono molto delusa e scioccata - dice una donna - i nostri ostaggi sono ancora lì e Hamas controlla ancora Gaza. Non è il momento, il presidente avrebbe dovuto attendere almeno le condizioni che aveva posto all'inizio, cioè il ritorno dei nostri ostaggi".

"Penso che Macron e tutti i paesi che sostengono uno Stato palestinese commettano un errore" dice un uomo, "non è un modo non è realizzabile... Invece di cercare altre soluzioni per gli abitanti e impedire ad Hamas di continuare a consolidarsi lì, danno loro una sorta di sostegno che gli permette di commettere atrocità come quelle del 7 ottobre".

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