19 Novembre 2024
L'Ucraina ha cominciato gli attacchi coi missili Atacms Usa contro la Russia. Il bersaglio è una struttura militare vicino alla città di Karachev nella regione di Bryansk a circa 130 chilometri dal confine con l'Ucraina. Il bersaglio sarebbe stato "colpito con successo". Intanto Putin firma la nuova dottrina militare: "Possibile risposta atomica ai missili occidentali”.
Neanche il tempo di dare l'ok che l'Ucraina utilizza i missili Usa Atacms con una gittata di 300 chilometri per attaccare in Russia. Una pericolosa controffensiva che potrebbe portare ad un'altrettanta pericolosa risposta. È notizia di oggi il fatto che Mosca abbia cambiato la dottrina militare dopo il via libera dell'amministrazione Biden di attaccare con le armi a lungo raggio. Adesso, dal Cremlino annunciano: "Colpiremo anche gli Stati che non hanno l'atomica".
Secondo il principio fondamentale della dottrina "le armi nucleari sono una misura di ultima istanza per proteggere la sovranità del Paese". Allo stesso tempo - viene spiegato - a causa "dell’emergere di nuove minacce e rischi militari, la Russia ha dovuto chiarire i parametri che consentono l’uso delle armi nucleari". In particolare - si legge - è stata ampliata la categoria degli Stati e delle alleanze militari soggette a deterrenza nucleare. È stato aggiunto l'elenco delle minacce militari che richiedono tali azioni per essere neutralizzate. L'aggressione di qualsiasi Stato non nucleare, ma con la partecipazione o il sostegno di un paese nucleare, sarà considerata un attacco congiunto alla Federazione Russa.
"Inoltre, una risposta nucleare da parte della Russia è possibile in caso di minaccia critica alla sua sovranità, anche con armi convenzionali, in caso di attacco alla Bielorussia come membro dello Stato dell’Unione, in caso di lancio massiccio di armi nucleari aerei militari, missili da crociera, droni e altri velivoli e il loro attraversamento del confine russo".
La versione precedente della dottrina nucleare russa era stata approvata nel giugno 2020 sostituendo un documento approvato dieci anni prima. D'altronde era stato lo stesso Putin ad asserire come ci sarebbe stata una "risposta adeguata".
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