20 Maggio 2024
Il procuratore Karim Khan della Corte Penale Internazionale dell’Aia ha chiesto l’emissione di un mandato d’arresto nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e del ministro della difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità nei Territori palestinesi. Analogo provvedimento richiesto anche per i capi di Hamas.
Questa la mossa del procuratore capo della Corte penale internazionale, il quale ha chiesto alla Camera preliminare del tribunale di emettere mandati di arresto sia per Netanyahu che per il suo ministro della Difesa Yoav Gallant per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità" nella Striscia di Gaza dall'8 ottobre.
La stessa richiesta è stata fatta anche per quanto riguarda i capi di Hamas, tra questi anche Sinwar, il numero uno dell'organizzazione che da tempo è svanito nel nulla. Di certo questa non può essere considerata una breaking news, nè da Netanyahu, nè dagli altri soggetti, ma in particolar modo dal primo ministro israeliano che qualche settimana fa fece pressioni all'omologo Joe Biden affinché la richiesta cadesse nel vuoto.
Bibi è anche alle prese con problemi nel suo governo: il ministro Gantz ha minacciato lo strappo qualora Netanyahu non riuscisse a stilare un piano su Gaza entro l'8 giugno.
Nel comunicato della Corte penale dell'Aja si legge che "sulla base delle prove raccolte ed esaminate" dall'ufficio di Khan, Yahya Sinwar, Mohammed Diab Ibrahim al-Masri e Ismail Haniyeh, insieme al premier israeliano Benjamin Netanyahu, e al ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, con l'accusa di crimini di guerra e crimini contro l'umanità per gli attacchi del 7 ottobre contro Israele e la successiva guerra nella Striscia di Gaza.
Khan ha chiarito che le accuse a carico dei leader di Hamas riguarderbebero "sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale durante la detenzione", mentre quelle a carico di Netanyahu e Gallant consistono nell'aver "causato lo sterminio, la fame come metodo di guerra - inclusa la negazione degli aiuti umanitari -" e nell'aver "colpito deliberatamente i civili nel corso del conflitto".
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