01 Novembre 2023
Uno scherzo telefonico a Meloni nel quale la premier si sbottona sulla questione ucraina, ammettendo qualche dubbio sulla buona riuscita della controffensiva e la continuazione della guerra. Il format, ormai famoso anche in occidente, è quello dei due comici russi Vladimir Kuznetsov e Aleksej Stoljarov, specializzati nel contattare sotto falsa identità personalità politiche e finanziare di tutto il mondo, intervistandole a loro insaputa per poi trasmettere le registrazioni sulla televisione della Federazione.
Molto scalpore aveva suscitato alcuni mesi fa la chiamata da loro fatta a Kissinger, nella quale, fingendosi funzionari di Kiev, avevano con il peso massimo della geopolitica statunitense intrattenuto una conversazione sul tema dell'esplosione del gasdotto Nordstream 2. Alla domanda su chi, a suo avviso, Kissinger ritenesse dovesse cadere la responsabilità dell'attentato, il centenario (convinto di parlare con rappresentanti dello Stato ucraino) aveva risposto: "Credevo fosse stati voi".
Ultima vittima del duo, il presidente del Consiglio Meloni. Fingendosi un non meglio identificato politico africano, i due hanno contattato la premier, intrattenendo con lei una telefonata di oltre dieci minuti. due principalmente i temi trattati: la questione migratoria e quella ucraina.
Riguardo al primo argomento, Meloni non ha di fatto smentito quanto spesso affermato in pubblico: "La situazione è piuttosto complicata: dall’inizio dell’anno sono arrivate più di 120mila persone, soprattutto dalla Tunisia. La situazione è molto difficile su tutti i fronti, la situazione umanitaria, la situazione logistica, la situazione della sicurezza. Credo che questo flusso possa aumentare a causa della situazione che si sta sviluppando in Africa". Sempre sullo stesso fronte, quindi, il capo dell'esecutivo non ha mancato di puntare il dito contro le responsabilità di Bruxelles: "L’Europa per molto tempo ha pensato di poter risolvere il problema lasciando sola l'Italia".
Sembrerebbe essersi maggiormente sbottonata, invece, trattando la questione ucraina, riguardo alla quale la premier non sembrerebbe aver risparmiato qualche considerazione solitamente non espresse in pubblico: "Vedo che molti sono stanchi. A dire la verità, potremmo essere vicini al momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita". Non solo, l'inquilina di Palazzo Chigi ha anche lasciato intendere una certa delusione riguardo ai risultati reali ottenuti dopo mesi di controffensiva da parte di Kiev: "Il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, senza violare il diritto internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma sto aspettando il momento giusto per provare a presentare i miei pensieri. La controffensiva dell’Ucraina potrebbe non andare come previsto".
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