13 Ottobre 2023
E’ avvenuto oggi, venerdì 13 ottobre, un attentato ad Arras, in un liceo nel nord della Francia, dove a perdere la vita è stato un insegnante di lettere, ucciso a coltellate da un suo ex-allievo di origine cecene. Nell’attentato sono state coinvolte altre due persone, tra cui un agente di sicurezza e un insegnante, entrambi feriti ed in prognosi riservata. Non sarebbe invece stato coinvolto nessuno studente, seppur il bilancio è ancora provvisorio.
Alle undici di questa mattina, il ragazzo ventenne, già precedentemente schedato e segnalato dalle forze dell’ordine come una minaccia per la sicurezza nazionale, ha fatto irruzione nella scuola all’urlo “Allah Akhbar”, accoltellando indiscriminatamente chi trovava davanti a sé. I ragazzi sono stati subito confinati nelle aule, ed immediato è stato l’intervento di alcune persone per fermare l’aggressore, tra cui il vicepreside. La polizia è intervenuta poco dopo arrestando il ragazzo. E’ stato fermato anche il fratello minore dell’attentatore, anch’esso nei pressi di un liceo. Poco dopo la scuola è stata evacuata, un piano alla volta.
Nei video che circolano sul web girati dai ragazzi affacciati dalle finestre delle loro aule, si vedono degli uomini intenti ad affrontare l’aggressore nel cortile della scuola, mentre l’attentatore si accanisce su di loro cercando di ferirli. Dalle immagini sarebbero diverse le persone intervenute per fermarlo, tra cui il vicepreside dell’istituto, che ha cercato di affrontare l’attentatore con una sedia, nonostante quest’ultimo non sembrava volersi arrendere, dalle immagini si può infatti vedere l’attentatore accanirsi su uno di loro sferrandogli dei calci.
L’aggressore, Mohammad Mogouchkov, sarebbe un ex allievo del liceo Gambetta di Arras. Il ragazzo, 20 anni, è di origine cecena e si era da poco iscritto all’università di Artois per studiare lingue straniere. E’ immigrato in Francia nel 2008 all’età di cinque anni, ha nazionalità russa e ad entrambi i genitori è stato negato lo status di rifugiati. Mentre la madre è rimasta nel paese insieme ai suoi cinque figli, il padre è stato espulso nel 2010. Il ragazzo era già conosciuto alle forze dell’ordine come minaccia per la sicurezza del paese e per questo motivo schedato, mentre uno dei suoi fratelli è stato arrestato a Strasburgo nel 2019, all’età di 17 anni, perché accusato di fare parte di una cellula di islamisti radicali vicini all’Isis.
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