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Belgrado, Diego Fusaro: "Potete vedere i risultati del bombardamento umanitario della Nato del 1999" - VIDEO

"La propaganda ci disse che i bombardamenti avvenivano a scopo etico umanitario e che non colpivano palazzi di civili nel centro città. Qui siamo nel centro città a Belgrado e trovate un palazzo devastato dai bombardamenti umanitari della Nato"

16 Aprile 2023

Un caro saluto da Diego Fusaro, ci troviamo a Belgrado in questo momento, alle mie spalle potete vedere i risultati del bombardamento umanitario della Nato del 1999. La propaganda o meglio quello che con Giorgio Orwell potremmo chiamare il ministero della propaganda ci disse che i bombardamenti avvenivano a scopo etico umanitario e che non colpivano palazzi
di civili nel centro città.

Ebbene, qui siamo nel centro città a Belgrado e trovate un palazzo devastato dai bombardamenti umanitari della Nato. Occorre fare chiarezza perché dire le cose con il loro nome è il primo gesto rivoluzionario come ebbe a ricordarci Antonio Gramsci. Che cosa accadde nel 99 qui in Serbia? Accadde un episodio fondamentale di quella che io definisco, sulle orme del mio maestro Costanzo Preve, la quarta guerra mondiale. Che cos'è la quarta guerra mondiale esposta in maniera impressionistica ma credo comunque chiarificatrice?

La quarta guerra mondiale è la guerra che successiva alla terza, la guerra fretta. Gli Stati Uniti d'America, la potenza talassocratica del dollaro vincitrice nella terza guerra mondiale, ha dichiarato a tutti gli stati non allineati che non si sono ancora piegati al suo dominio. Ecco allora che tutti i codesti stati vengono dichiarati stati canaglia, rogue states, e poi vengono bombardati per essere in ultimo annessi al nuovo ordine mondiale capitalistico e talasso centrico di tipo americano.

Il 99 rappresenta un episodio decisivo di questa quarta guerra mondiale. Gli Stati Uniti d'America dichiarano
guerra alla Serbia di Milosevic utilizzando l'usuale pretesto tipico della quarta guerra mondiale, la reduxio ad Hitlerung, come la chiamò Leo Strauss. Bisogna sempre che vi sia un nuovo Hitler, di modo che sempre di nuovo siano possibili nuovi bombardamenti umanitari sul modello di Hiroshima e di Nagasaki, di modo che l'aggressione imperialistica venga contrabbandata alle opinioni pubbliche ampiamente manipolate come guerra umanitaria di liberazione e financo come male necessario. Su ciò che accadde qui in Serbia nel 99, Milosevic venne presentato come il nuovo Hitler, addirittura sulla copertina di un noto rotocalco aziendale italiano fu definito Hitlerosevic e presentato indegnamente con il baffetto hitleriano, di
modo che poi la guerra imperialistica, già che di questo si trattò, potesse essere presentata
come una guerra liberatoria in nome del popolo vessato dall'Hitler di turno.

In realtà i motivi geopolitici, strategici erano ben altri. In primis, come ho poc'anzi ricordato, l'obiettivo era quello di aggredire uno Stato socialista e patriottico che manteneva ancora una sua unità, una sua lingua, una sua indipendenza, una sua cultura e una sua politica sociale.

Certo, la Jugoslavia non esisteva più, non vi era più la Jugoslavia di Tito e non di meno la Serbia di Milosevic era ancora uno Stato socialista con una grande copertura di welfare state, con una sua tradizione e una sua dignità nazionale. Il secondo obiettivo, che non ho ancora menzionato ma che vale la pena di ricordare, era quello non già di liberare il Kosovo, bensì di creare in quell'area quella che ad oggi resta la più grande base militare statunitense in Europa, che fu installata esattamente in quegli anni in seguito di quella guerra umanitaria e di quella democrazia missilistica che per la longa manus americana colpì questo Paese nel 99.

Ebbene, la Serbia e Belgrado, dove ci troviamo oggi, subì un'aggressione imperialistica della Quarta Guerra Mondiale, poc'anzi ricordate. Quelli che vedete alle mie spalle sono le ferite, vive ancora nella città, i Serbi hanno scelto dignitosamente di lasciare a cielo aperto queste rovine, di modo che la memoria non scompaia e quotidianamente sia vivificata di nuovo e i Serbi possano vedere con i loro occhi ciò che significa realmente la Nato, a memoria futura, contro ogni ideologia dell'ingresso nella Nato, contro ogni ideologia della mondializzazione capitalistica e no border, contro ogni ideologia dell'Unione Europea, colonia del vecchio continente della potenza atlantista talassocratica, il nuovo leviatano capitalistico globalizzato. Ebbene, sempre mantenere viva la memoria, ebbene ricategorizzare la realtà e guardare con altri occhi sottratti rispetto alla lunga manus della propaganda organizzata, per comprendere ciò che è realmente accaduto.

I Serbi hanno gloriosamente resistito, i Serbi mantengono una loro dignità di opposizione rispetto alla mondializzazione, sono fieri della loro cultura, della loro tradizione. Non dimentichiamo in terzo luogo un altro motivo fondamentale che fu la scaturigine dell'aggressione di Belgrado nel 99. Questo motivo fu quello, oggi più che mai evidente, di creare una frattura
rispetto alla Russia, rispetto a ogni progetto eurasiatista, di modo che si scavasse una sorta di fossato geopolitico tra l'Europa e la Russia, di modo che l'Europa non si potesse mai riavvicinare alla Russia che presto o tardi sarebbe tornata a essere una grande potenza, dopo il declino degli oligarchi di Gorbaciov e di Jensen, di modo che l'Europa potesse guardare sempre
solo alla potenza atlantista e mai alla Russia.

A questo servì anche la guerra di Serbia del 1999, che segna nel caso italiano la morte simbolica delle sinistre. Il comunismo muore realmente nel 1989 a Berlino e simbolicamente in Italia nel 1999, quando il popolo delle sinistre, allora capitanato da Massimo D'Alema, scende in piazza in Italia a sostegno del bombardamento della Serbia e quindi a sostegno della potenza atlantista, in quella che potremmo a giusto titolo definire la più vergognosa delle metamorposi caffiane che si siano registrate
nella storia più recente.

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