01 Ottobre 2022
Dove sarà andato a finire il gas fuoriuscito dal gasdotto sabotato Nord Stream? In aria naturalmente. Il gas russo, particolarmente conveniente perché già in stato gassoso e quindi, a differenza di quello americano, non andrebbe assolutamente rigassificato. Così 80 mila tonnellate stanno letteralmente ricoprendo l'Europa e potrebbero avere effetti sul clima.
Dall'acqua salmastra del Mar Baltico, il gas è esalato fino a formare una nuvola, calda, capace da sola di riscaldare l'Europa. La nuvola è composta da decine di migliaia tonnellate di metano, da 40 mila a 80 mila secondo l'Integrated Carbon Observation System. In appena 48 ore, il Nord Stream ha perso la stessa quantità di metano che emette la sola Città di Parigi in un anno oppure un paese intero come la Danimarca.
L'unica buona notizia è che questo gas non farà male alla salute degli esseri umani, ma in compenso cambierà il clima mentre si stanno ancora valutando gli effetti sulle specie marine. Soltanto le emissioni delle prime 48 ore corrispondono a un aumento del 20% della concentrazione di metano nell'atmosfera.
Le rilevazioni presentate il 30 settembre dal Norwegian Institute for Air Research (Nilu), un istituto indipendente, raddoppiano la stima da 40 a 80mila. "Non abbiamo mai visto nulla di simile in nessuno dei nostri osservatori", ha affermato la ricercatrice di Nilu, Cathrine Lund Myhre.
Il direttore dell’Icos Carbon Portal, Alex Vermeulen, ha comunque dichiarato che al momento è impossibile quantificare con esattezza le perdite, visto che il metano sta ancora uscendo fuori dall’impianto e le condizioni metereologiche sono proibitive. In un secondo momento, precisa "potremmo essere capaci di confermare e quantificare" le perdite.
Nell’attesa, la nuvola di gas si è spostata verso l’arcipelago finlandese, la Svezia e la Norvegia, arrivando a lambire anche il Regno Unito. Un video realizzato da Icos mostra la nube spostarsi nel Nord Europa, fluttuando verso ovest.
Probabilmente sarà il nord stream a fermare il maltempo che imperversa sullo stivale negli ultimi giorni perché, la peculiarità del metano è quello di rendere più calda l'atmosfera e quindi tutto questo inciderà inevitabilmente sul riscaldamento globale e anche su quello europeo. Il 30 settembre 2022 la nube di metano fuoriuscita dal nord stream è arrivata in Italia.
Lo spiega Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr. Il metano, sottolinea Icos nel suo comunicato, è uno dei gas a effetto serra più forti. Nell’arco di 100 anni, può riscaldare l’atmosfera circa 30 volte in più della "normale" anidride carbonica. La portata e la tempistica della perdita aumentano ancora di più il pressing sull’azione climatica, scrive Icos "perché questi sono gli anni più critici per rallentare il cambiamento del clima".
Come anticipato da Il Giornale d'Italia, l'esplosione è stata causata da almeno 700 kg di tritolo o, in alternativa, 200 kg (per falla) in combinazione con la reazione chimica del gas. E quanto infatti dichiarano anche la Svezia e la Danimarca che, in una lettera congiunta all'ONU in cui chiedono che vengano proseguite le indagini in quanto le cariche sono state causate da centinaia di chili di tritolo e le perdite di gas potrebbero durare almeno sino al 2 ottobre 2022.
I due Paesi nordici hanno poi espresso la loro preoccupazione per l’impatto che le perdite del Nord Stream possono avere sul Mar Baltico e sul clima a causa delle emissioni di gas serra.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia