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Messina (Intesa Sanpaolo): "Anche con dazi e conflitti non vedo recessione economica, solo un rallentamento della crescita"

Le dichiarazioni di Carlo Messina, Amministratore Delegato Intesa Sanpaolo: "Serve un cambio di approccio psicologico, non ogni problema è una crisi; la crescita continua, anche se più incerta"

19 Giugno 2025

Carlo Messina, Amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, in occasione della conferenza internazionale “Young Factor 2025: Un dialogo tra giovani, economia e finanza” dell'Osservatorio Permanente Giovani - Editori ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:

"La mia opinione è che, in questo momento, non vedo nessun contesto che possa far pensare a una recessione. Certo, un rallentamento della crescita è inevitabile, ma credo sia importante sottolineare che, anche se il mondo passasse da una crescita del 3-3,5% a un 2-2,5%, rimarrebbe comunque un percorso di crescita. Ci sono state situazioni, in passato, molto più difficili in cui si è effettivamente andati in recessione – sia a livello globale sia in diversi Paesi – ma oggi io non vedo uno scenario simile. Non stiamo ragionando in alcun modo su un’eventualità di questo tipo, nemmeno negli scenari più estremi rispetto a quello che sta accadendo ora. Naturalmente, dovremo vedere come evolveranno le cose, ma al momento non ci sono segnali che portino a ipotizzare una recessione."

Nel suo intervento ha detto che con i conflitti non vede recessione, anche con i dazi con una politica commerciale ancora più aggressiva, non vede recessione?

"Non vedo una recessione neanche in presenza di una politica commerciale più aggressiva, sempre restando in ambito negoziale. Certo, questo tipo di politica potrebbe comportare un deterioramento delle condizioni attuali per l’Europa e per altri attori economici, mentre potrebbe favorire gli Stati Uniti. Tuttavia, anche in questo caso, non credo che possa portare a una vera e propria recessione. Sicuramente assisteremo a un rallentamento della crescita, e anche questo lo affronteremo, come abbiamo già gestito in passato tanti elementi negativi. Credo che dobbiamo cambiare approccio psicologico: non possiamo pensare che ogni problema segni la fine di tutto. Le prospettive restano di crescita, anche se più moderata.Ci potrà essere un calo della  domanda, una contrazione dei ricavi per alcune aziende, ma credo che, grazie alla diversificazione dei mercati, si possano trovare forme di compensazione. Sinceramente, non vedo la situazione in modo così negativo. È chiaro che ci troviamo di fronte a elementi di incertezza e rallentamento, ma non a un blocco della crescita."

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