06 Marzo 2025
Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, è stato intervistato da Il Giornale D'Italia.
La via d'uscita dalla situazione in Ucraina sembra basarsi su un accordo sulle Terre rare, perché?
"Le Terre rare sono elemento essenziale dell'industria strategica americana ma anche europea, basti pensare al militare, agli elettromedicali, alle batterie e alla transizione digitale energetica. Il controllo sulle Terre rare significa controllare dei materiali concentrati in alcune zone del mondo e poter acquisire concessioni minerarie in Ucraina è un vantaggio competitivo che si dà a un'industria piuttosto che un'altra. La mossa americana è una mossa che ha una visione industriale e una visione strategica di medio lungo periodo arrivando a poter fare quanto già la Cina ha iniziato a fare 25 anni fa con Deng Xiaoping. C'è anche una strategia di sviluppo di attività minerarie, di estrazione, di raffinazione di Terre rare piuttosto che di materiali critici che, comprendendo anche le terre rare, sono alla base di prodotti e manufatti essenziali di transizione digitale, energetica militare, elettromedicali. Quindi, di tutte quelle industrie fondamentali per la competitività e l'esistenza stessa di un'industria di un Paese."
Keir Starmer (Primo Ministro inglese) e Emmanuel Macron (Presidente francese) sono pronti a firmare questo accordo cercando di inserirsi
"Tutti cercano di inserirsi, queste sono questioni geopolitiche ed è ovvio che dopo la pace di Yalta, dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci stiamo avvicinando a un mondo deglobalizzato o riglobalizzato dove le relazioni di potenza si stanno ridisegnando. In questo ridisegno globale, dove essenziali saranno Stati Uniti, Cina e forse l'India, l'Europa cerca di trovare una sua collocazione. Trovarla disunita penso che sia un grave problema, mentre trovare una soluzione con una certa unità potrebbe avvantaggiare una posizione oggi molto debole dell'Europa."
Andiamo verso Yalta due?
"Non so se possiamo chiamarla Yalta due, ma stiamo andando verso la riconfigurazione di una nuova relazione tra potenze dove oggi l'Europa è fragile, non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista industriale. Le terre rare o i materiali critici sono un piccolo tassello nel ridisegno complessivo della competitività globale. La Cina oggi è quella che 'dà le carte', l'America è 'follower' e l'Europa rischia di essere tagliata fuori rischiando ovviamente il futuro dei propri concittadini e soprattutto dei nostri figli e dei nostri nipoti. Quindi, speriamo in un Europa unita."
Settimana scorsa il Ministro Pichetto Fratin ha dichiarato al Giornale D'Italia che staccarsi dal gas russo è stato un grave errore, qual è la sua posizione?
"Il gas russo è stato sostituito dal gas algerino e azero, quindi, se si farà la pace con la Russia, bisognerà capire a che condizioni economiche e di sicurezza potremo riottenerlo. Quando si parla di energia si parla di tre fattori: la sicurezza energetica, la competitività (il prezzo) e l'aspetto ambientale, è ovvio che la Russia è uno dei più grandi produttori di gas al mondo insieme al Qatar e agli Stati Uniti. Tuttavia non so se sarà facile ritornare al gas russo, lo vedremo nei prossimi mesi e anni, ad oggi non ho una previsione sul tema."
Torino sta per compiere un passo importante nell'ampliamento della sua partecipazione nella società multiservizi Iren. Il consiglio metropolitano ha approvato una delibera favorevole all'acquisto di circa il 3,12% delle azioni di Iren, per un valore complessivo di 83 milioni di euro. L'acquisto delle quote rientra in una strategia più ampia della Città Metropolitana che consiste nel consolidare e sviluppare il ruolo di Torino nei vari settori in cui Iren opera.
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