26 Febbraio 2025
Nicola Monti, Amministratore Delegato di Edison, in occasione della conferenza stampa per la presentazione del Piano di Sviluppo di Edison Energia è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Oggi è stato presentato il Piano di Sviluppo di Edison Energia, quali sono gli aspetti innovativi?
"Oggi festeggiamo una tappa importante che è il raggiungimento di 3 milioni di contratti, il che significa una crescita del 50%. Abbiamo raddoppiato la dimensione negli ultimi tre anni e puntiamo su un'espansione di tutta la parte di mercato. Noi siamo storicamente un operatore più 'upstream', abbiamo bisogno di ribilanciarci e il mercato offre tante opportunità, tra cui quelle di decarbonizzazione anche sui clienti gas che piano piano dovremo accompagnare verso una maggiore elettrificazione. Il nostro ruolo è quello di fornire non solo energia ma anche servizi a valore aggiunto ai clienti residenziali, PMI e industriale."
Quali sono gli obiettivi principali che l'azienda si prefigge per i prossimi anni?
"La crescita non si ferma qua, abbiamo l'obiettivo di arrivare a 4 milioni di contratti al 2030 e abbiamo accelerato con le aste della fine del mercato tutelato l'anno scorso, ma la strada è ancora lunga. Tuttavia, l'importante sviluppo organico ci dà fiducia quindi crediamo che l'obiettivo sia alla nostra portata."
In che modo Edison intende rispondere alla crescente richiesta di energia rinnovabile e come l'azienda si inserisce in questo cambiamento?
"La prima voce di investimento nel nostro piano strategico è proprio quella di fonti rinnovabili. In Italia abbiamo bisogno di costruire più fonti rinnovabili riducendo il peso del ciclo combinato a gas nella fissazione del prezzo sul pull elettrico. La nostra volontà è quella di raggiungere 3 gigawatt di nuova capacità da costruire da qui alla fine del decennio. Attualmente abbiamo già 400 megawatt di cantieri aperti, altri 400 li apriremo nei prossimi mesi e abbiamo una 'pipeline' di autorizzazioni di 1,5 gigawatt che sta arrivando e che alimenta questo nostro piano strategico."
Il ministro Pichetto Fratin ha dichiarato al Giornale d'Italia che il distacco dal gas russo è stato un grave errore e quindi si parla di un ritorno a quella fonte di approvvigionamento, qual è la vostra idea a riguardo?
"È possibile che con un accordo di pace si ritorni ad avere un flusso di gas russo in Europa, ritengo che ciò riguardi soprattutto quei paesi dell'Est Europa che sono ancora fortemente dipendenti da quella direttrice di approvvigionamento. Per quanto riguarda l'Italia, come anche la Germania, la Francia, la Spagna, ci siamo resi totalmente indipendenti attraverso un aumento delle forniture di gas liquido che danno maggiore flessibilità. Quindi, per il nostro mercato non vedo la grande possibilità di avere flussi importanti di gas russo in futuro. Tuttavia, la ripresa di alcune importazioni serviranno ad equilibrare maggiormente il flusso di gas nella piattaforma europea e quindi tenderanno ad abbassare i prezzi."
Quindi si può pensare ad un abbassamento delle bollette già nel seconda parte di quest'anno?
"Probabilmente sì come effetto di un accordo di pace, ma l'effetto più strutturale si vedrà nel giro di 12/24 mesi quando arriveranno sul mercato 100 miliardi di metri cubi di gas liquido, frutto degli investimenti che sono in corso in Medio Oriente, in Qatar e in particolare negli Stati Uniti e questo abbasserà la tensione dei prezzi."
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