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Riso Gallo, Preve (CFO): "I giovani portano costante innovazione all'azienda"

Emanuele Preve, CFO di Riso Gallo, a Il Giornale d'Italia: "Diamo anche grande sostegno alle start up legate al riso e fondate da giovani imprenditori"

09 Novembre 2021

"È stato un piacere oggi raccontare la storia dell'azienda e come è riuscita a evolversi negli ultimi 160 anni", ha detto Emanuele Preve, CFO di Riso Gallo, a Il Giornale d'Italia.

"È stato molto importante raccontare come è nato il brand. Il nome del è stato coniato in Argentina da un fattore di analfabetismo e quindi dall'esigenza di usare l'immagine per identificare il prodotto. Con il passare degli anni, la tecnologia ci ha aiutati a migliorare sempre di più e, quindi, a portare un riso migliore sulle tavole degli italiani. Abbiamo anche raccontato della sfida del passaggio generazionale e di proprietà dell'azienda, avendola gestita noi per sei generazioni.

La sede si trova in una piccola cittadina del Pavese, perciò i nostri valori fondanti sono molto legati al territorio. Alcune famiglie di nostri dipendenti lavorano per noi da tre generazioni. Condividono, quindi, la nostra particolare attenzione alla qualità, all'innovazione e a un rapporto con il consumatore sempre omogeneo e continuo.

La sostenibilità per noi è sempre stata al centro, non solo negli ultimi anni in cui se n'è parlato tanto. Anche in passato abbiamo avuto un occhio di riguardo per l'agricoltore, la produzione e il cliente. Si è sempre cercato di trarre il meglio dal riso prodotto senza danneggiare altri fattori.

I ruolo dei giovani nell'azienda è molto importante in quanto portano una costante innovazione. Purtroppo, producendo in una cittadina molto piccola, il turn over si mantiene molto basso: è un processo un po' più lungo ma comunque fondamentale. Inoltre, teniamo molto al sostegno nei confronti di start up internazionali legate a riso e fondate da giovani imprenditori.

Dal punto di vista della produzione, la pandemia è per noi è stata un grande vantaggio, come lo è stata per tutti gli attori della grande distribuzione. La nostra prima preoccupazione, ovviamente, è andata alla salute e alla sicurezza dei dipendenti, facendo dove possibile smart working. Abbiamo cercato di coniugare questo elemento con le richieste dei nostri clienti. Si è trattato di un discorso organizzativo ed è stato importante averlo fatto".

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