07 Luglio 2021
"Il mercato pubblicitario è cambiato in termini di linguaggio, nel senso di avere messaggi più diretti, più semplici, ma soprattutto corrispondano a quelle che sono le esigenze delle singole persone. Sta cambiando anche in termini di mezzi, nel senso che si sta digitalizzando sempre di più anche per quanto riguarda l’editoria, che sta passando dal cartaceo al digitale pur restando centrale il tema della credibilità dell’informazione a cui non possiamo in nessun modo rinunciare". Queste le parole del Presidente UPA Lorenzo Sassoli de Bianchi a Il Giornale d'Italia in occasione dell’evento annuale dell’Associazione.
"L’automobile, le telecomunicazioni, la cura della casa includendo anche l’arredamento. Le persone stanno ripensando il loro modo di vivere e quindi mettono attenzione al loro habitat, attenzione legata anche al fatto che sono stati a casa a studiare e a lavorare, hanno dunque capito l’importanza dell’ambiente in cui vivono. C’è una preoccupazione che riguarda il futuro e quindi il settore assicurativo dà quelle garanzie di cui le persone hanno bisogno".
"Sicuramente anche l’alimentare, che ha sofferto meno durante la pandemia ma sta crescendo anche nel corso del 2021. Sicuramente il settore finanza e assicurazioni perché sono aumentati anche i risparmi degli italiani. E poi tutto il mondo digitale".
"La nostra previsione per il 2021 è di una crescita dell’8%: superare gli 8 miliardi in investimenti complessivi e ci aspettiamo un trend in crescita anche per l’anno venturo che dovrebbe raggiungere e superare i dati del 2019.
Il mercato pubblicitario non è in crisi, in questo momento è in una fase euforica. Non è stato in crisi nell’anno drammatico del 2020 dove ha segnato un -11%, ma ricordo che nel 2013 facemmo addirittura -13%. Quindi non è stato un anno così drammatico come ci si poteva aspettare. La cosa importante è il rapidissimo ritorno alla fiducia e la rapidissima ripresa degli investimenti".
"E’ cruciale puntare sui giovani. Abbiamo un paese che sta invecchiando e perde 250 mila abitanti all’anno. Presto potremmo trovarci dimezzati, questo vuol dire anche un grande freno all’economia. Abbiamo bisogno di riportare energie dall’estero e in questo senso ho proposto le quote verdi nei CdA delle società quotate, almeno il 20% di under 40 che fertilizzerebbero le società italiane così come fanno le quote rosa. Poi dobbiamo attrarre in Italia almeno 500mila giovani di qualità che sono espatriati. Abbiamo bisogno di politiche specifiche sul territorio: creazione di distretti digitali, valorizzazione del sud che si presta particolarmente alla creazione di distretti. E’ chiaro che questo deve essere un progetto dello stato.
Il governo potrebbe facilitare la creazione di questi distretti. Una silicon valley in Puglia, in Campania, in Sicilia avrebbe molto senso. Il clima è ottimo, la gente ci va volentieri. Però abbiamo bisogno di infrastrutture, università e fertilizzazione del territorio attraverso una accoglienza particolare e particolarmente sofisticata", conclude.
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