23 Aprile 2024
Isabella Castiglioni dell'Università degli Studi di Milano Bicocca, in occasione dell'evento scientifico sulla Mostra "Il Polittico Agostiniano di Piero della Francesca" organizzato da Fondazione Bracco al Museo Poldi Pezzoli di Milano, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
"L'obiettivo dell'incontro di oggi è comunicare lo studio scientifico che è stato svolto sull'opera di Piero della Francesca al San Nicola, in una prospettiva un po' diversa, cioè quella del San Nicola paziente.
L'opera è stata sostanzialmente studiata con tecniche di diagnostica per immagini, le stesse tecniche utilizzate per lo studio non invasivo di molte malattie dell'uomo. Abbiamo avuto la cura tutta italiana di non effettuare studi invasivi e abbiamo caratterizzato la tecnica e lo stile dell'opera attraverso analisi che passano dalla parte più superficiale, la pittura, e arrivano al disegno preparatorio fino al supporto.
Numerose sono le scoperte che sono state ottenute con questo studio. In primis l'utilizzo di tecniche diverse per il disegno preparatorio della mano destra mano sinistra. L'utilizzo di materiali che sono caratteristici di tutta la sua produzione, ma anche con qualche dettaglio, come la foglia d'oro nel giallo del sole e nell'aureola. Ancora, uno studio dello stato di conservazione dell'opera e anche di tutti gli interventi che sono stati effettuati. Non trascuriamo il particolare legato al supporto che ha raccontato la storia dell'opera, che era stata inizialmente tolta da un polittico originale, e poi ha viaggiato nel corso del tempo ed è stata adesso, dopo 555 anni, ricostruita in modo digitale nella sua installazione originale.
Quanto sono importanti questo tipo di studi e quanto è importante l'unione tra arte e scienza?
"Sono studi molto importanti perché, ripeto, consentono di comprendere il modello organizzativo di un'opera d'arte antica senza essere invasivi sull'opera, quindi consentono di studiarla dall'esterno con l'utilizzo di tecniche che stimolano l'opera attraverso una radiazione di diversa natura e l'opera risponde fornendo segnali e informazioni complementari.
La scienza è dunque al servizio dell'arte e ci riporta indietro nel tempo per scoprire quello che è stato il progetto, l'organizzazione e quello che è stato anche il viaggio nel corso del tempo fino ai giorni nostri. Un po' come tornare alla bottega del Piero della Francesca e comprendere tutta la sua arte".
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