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Vincenzo De Bellis (Art Basel): "Identità al centro della Milano Art Week 2024; l'opera di Vezzoli si colloca perfettamente nella situazione geopolica attuale"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Vincenzo De Bellis, Direttore, Fiere e piattaforme espositive Art Basel: "il vero sostegno all'arte italiana si fa attraverso l'acquisizione delle opere degli artisti"

05 Aprile 2024

Vincenzo De Bellis, Direttore, Fiere e piattaforme espositive Art Basel, in occasione della Conferenza stampa di presentazione del programma di Milano Art Week 2024  ,ha dichiarato a Il Giornale d'Italia: 

"È un progetto nato diversi anni fa, con il quale abbiamo iniziato a collezionare opere d'arte di artisti italiani delle ultime generazioni o artisti attivi negli ultimi venti anni e con l'idea, appunto, che il vero sostegno all'arte italiana si fa attraverso l'acquisizione delle opere degli artisti."

Oggi si arricchisce di una nuova opera.

"Oggi presentiamo un'opera di Francesco Vezzoli, realizzata nel 2004, parte di una serie che fu presentata alla Fondazione Prada in una mostra del 2004. A vent'anni da quella mostra presentiamo questa acquisizione. È un'opera molto tradizionale, nel senso migliore del termine, iconica, di Francesco Vezzoli. Un'opera nella quale il tema principale è quello della fluidità, dell'identità delle persone, dei generi. Queste lacrime, che sono ricamate, scendono dal volto della protagonista che ovviamente possono essere sia lacrime di gioia ma anche lacrime di di tristezza".

Come la definiresti nella situazione geopolitica attuale?

"Questa è una domanda da un miliardo di dollari. Sicuramente la posso collocare nella situazione sociale attuale. In un momento nel quale appunto le identità, che siano di genere o di background, sono in costante evoluzione, sono soggette a odio. Mi sembra un'opera fondamentale che racconta come le identità di tutti noi non sono così facili da definire".

I prossimi artisti? Le prossime opere?

"Questo è un po' presto per dirlo".

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