01 Marzo 2024
Luca Benvenuti, Presidente della Fondazione Ivan Bruschi, in occasione della mostra "La libera maniera. Arte astratta e informale nelle collezioni Intesa Sanpaolo" organizzata e promossa da Intesa Sanpaolo, Fondazione Ivan Bruschi e Fondazione CR Jesi, in sinergia con Gallerie d'Italia presso la Casa Museo dell'Antiquariato di Arezzo, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
“Per noi è un grande orgoglio poter accogliere nel nostro museo queste opere incredibili provenienti dalla collezione magnifica di Intesa Sanpaolo e delle Gallerie d'Italia. Le opere d’arte in questione rappresentano uno spaccato del secondo dopoguerra, ed oggi dialogano qui da noi con le altre opere del nostro museo, quindi da Pontormo a Fattori. Si parte dal 1500 e si prosegue con un passaggio tra le epoche che è meraviglioso. Questa è una collezione di elevato valore e devo ringraziare Gallerie d'Italia, Intesa Sanpaolo e il dottor Michele Coppola che ci è sempre vicino e ci dà la possibilità di evolvere il nostro museo e di offrire alla città di Arezzo opere sempre più importanti.”
Come è nata questa collaborazione con Intesa Sanpaolo, e cosa rappresenta per voi oggi?
“Questo evento l'abbiamo fortemente voluto insieme ad Intesa Sanpaolo, che rappresenta il nostro amministratore. Noi siamo una Fondazione che nasce da un lascito ereditario e quindi la Banca per noi è il fulcro intorno a cui ruota tutto.
Mi viene da pensare che negli ultimi tempi con Intesa Sanpaolo si è sviluppata a pieno l'offerta culturale all’interno di questo museo che è diventato uno spazio veramente poliedrico che comprende anche concerti, che vanno sempre esauriti. Abbiamo ospitato mostre che ci hanno reso orgogliosi anche dal punto di vista dell'affluenza: nel 2023 c'è stato il record di sempre dell'affluenza in questo museo; quindi questa offerta naturalmente ha anche un riscontro da parte del pubblico e ci rende veramente felici.”
Lasciamoci con un auspicio: rispetto a questa mostra quali sono le vostre aspettative?
“Io sono sicuro che l'arte contemporanea, o quantomeno l'arte del secondo dopoguerra, ad Arezzo è sempre mancata; in questo senso noi riempiamo un vuoto che sono sicuro che la città apprezzerà, soprattutto perché Arezzo è diventata una grande città turistica, e sono convinto visitata sia da dai turisti che verranno appositamente per visitare questa mostra ma soprattutto dagli aretini, nostri cittadini, che vedranno così compensare un vuoto che oggi è stato perfettamente riempito.”
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia