03 Novembre 2022
Michele Coppola, Executive Director Arte Cultura e Beni Storici e Direttore delle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo, in occasione della presentazione di Artissima 2022, ha detto a Il Giornale d'Italia:
"La cosa più importante della partnership e della sinergia del lavoro condiviso tra Gallerie d’Italia e Artissima sia l’attenzione ai contenuti, per trasferire una piccola parte di Gallerie d’Italia in piazza San Carlo. Una selezione di foto originali di Gregory Crewdson, che fanno parte della nostra collezione e contestualmente portare in piazza San Carlo la sala immersiva, un progetto originale, curato direttamente da Artissima. Il progetto è dedicato alla capacità degli artisti, di leggere le difficoltà del tempo presente. Credo che tutto questo dimostri quanto sia forte il legame e un esempio a cui guardare. Portare in centro a Torino o contribuire a rendere di successo quello che succede all’Oval è il modo migliore per celebrare una relazione e avvicinarci ai 30’anni di una delle più importanti fiere che ci siano in Europa.
Non credo di essere nella condizione di dare suggerimenti al ministero, mi piacerebbe immaginare un lavoro condivido intorno alle tante modalità che le diverse realtà private che in Italia si occupano di cultura possano continuare a contribuire alla diffusione di conoscenza. Credo che questo binomio tra sistema pubblici e privati, sia uno delle testimonianze del lavoro comune che il nostro paese può offrire.
Una delle testimoniane più efficaci di un lavoro fatto tra l’altro in un momento difficile possa ricordare quanto avvenuto per il Gran Tour, una di quelle straordinarie iniziative culturali ospitate da Gallerie d’Italia di piazza della Scala. In un momento difficile si è visto come i musei di tutto il mondo hanno cercato di lavorare affinché la cultura fosse tenuta fuori dalla crisi internazionale che tutti stiamo vivendo. È vero le difficoltà permangono, ma è anche vero che la capacità dei paesi e dei popoli di lavorare intorno alle radici comuni e ai valori dell’alta cultura, possa essere un modo per cominciare ad accorciare qualche distanza.
Credo che guardare a quello che è accaduto nel passato e accorgersi come alcuni valori possano essere condivisi sia l’unica speranza, la quale possiamo guardare.
In futuro sicuramente si dovrà tornare a trovare ragioni per accorciare le distanze, non so se oggi esistano queste condizioni. Sono certo che la cultura e l’arte e il desiderio di trovarsi attorno a valori comuni saranno motivi che potranno rappresentare un tentativo iniziale per accorciare le distanze e avvicinare due popoli che vivono un momento drammatico".
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