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Mostra LaChapelle, Curti (curatore): “Per David il miracolo è un atto di fiducia verso il futuro”

Denis Curti, curatore mostra “David LaChapelle. I Believe in Miracles” a Il Giornale d’Italia: ”Un percorso espositivo che sottolinea l’importanza della condivisione, dell’inclusione, con la voglia di ritrovare la fiducia nel genere umano in un momento difficile come questo”

21 Aprile 2022

Denis Curti, curatore mostra “David LaChapelle. I Believe in Miracles” a Il Giornale d’Italia: “Potremmo vedere 90 opere di David LaChapelle, più di 20 inediti mondiali, mai esposti prima e siamo molto orgogliosi di presentare queste immagini inedite a Milano e al Mudec. Un percorso non necessariamente cronologico di forte impatto emotivo all’interno del quale David vuole rivelarsi come un po’ uno sciamano contemporaneo dotato di un sismografo interiore, capace di intercettare i desideri, le delusioni ma soprattutto la voglia di ritrovare la fiducia nel genere umano, in un momento così lungo e drammatico come la pandemia e ora la guerra. Un percorso espositivo che sottolinea l’importanza della condivisione, dell’inclusione, David LaChapelle ci dice una cosa importante: non possiamo essere felici da soli ma dobbiamo condividere e coinvolgere tutti, non solo gli essere umani ma anche la natura che ora è in grave pericolo.”

“I miracoli sono i piccoli gesti quotidiani, David LaChapelle parla di spiritualità, di fede ma non è ingenuo il suo voler credere nel miracolo è un atto di fiducia verso il futuro, nella convinzione che tutti possano rendersi conto dell’urgenza di provare a disegnare un futuro diverso.”

David LaChapelle afferma che non si può fare arte nella guerra: “Questa è un’idea che David ha ribadito più volte nel corso di questi mesi in cui abbiamo lavorato insieme ma che io condivido fino ad un certo punto. Paradossalmente il genere umano è capace di tirar fuori idee e soluzioni proprio nei momenti più drammatici e quindi perché no gli artisti. Penso guardando alla storia dell’arte che forse le opere più importanti sono nate nei grandi momenti di difficoltà e questo è uno di quelli, mi auguro che da qui possano venir fuori tante cose nuove ancora.”

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