28 Gennaio 2022
"Ho sentito più che mai quanto profondi siano i sentimenti che mi legano all'azienda fondata da mio padre e che porta il mio nome, il nome di tutta la famiglia dei Pirelli". Apre le celebrazioni per i 150 anni di Pirelli una lettera ai dipendenti risalente al 20 febbraio 1908, scritta da Alberto Pirelli, figlio del fondatore dell'azienda Gianbattista Pirelli.
"Nessuno vorrà stupirsi di questo mio attaccamento, io sono nato tra le mura della prima vecchia fabbrica del Sevesetto. Siamo nati e cresciuti in mezzo agli operai, alle macchine, agli sviluppi d'impresa e abbiamo imparato ben presto ad amare il lavoro, i lavoratori e questa azienda, cui abbiamo dato il meglio della nostra vita".
In collegamento il nipote omonimo di Alberto Pirelli commenta la lettera del nonno ed esordisce dicendo: "Ricordo mio nonno con grandissimo onore e grandissima ammirazione. Ciò che mi viene in mente sono i suoi occhi, nonno Alberto aveva degli occhi straordinari, che esprimevano tantissimo in modo molto chiaro e riuscivano ad esprimere una gioia immensa. Capacità espressiva che ho riscontrato in pochi uomini che ho conosciuto. Ci confrontavamo con grandissima educazione. Era impossibile accedere ai suoi studi, ma quando mi capitava di essere invitato allora mi sentivo veramente di entrare in un mondo esclusivo, mi sentivo importante perché ero con un uomo veramente importante. E' stato un uomo che ha operato con grandissimo equilibrio, sia la sua vita politica, sia la sua vita industriale, si è sempre mosso con grande rispetto ed onestà, ha avuto sempre senso del dovere nei confronti della sua famiglia e del suo lavoro.
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