03 Novembre 2021
“Tanti ricordi qui al Teatro alla Scala e tutti felici sono molto, molto contento di essere di nuovo qui – afferma a Il Giornale d’Italia il Maestro Daniel Barenboim. Io dicevo sempre che quando ero qui gli italiani non mi capivano bene, dicevo sempre che venivo dall’unico paese dell’Italia in cui non si parla italiano, l’Argentina perché sono gli italiani che hanno costruito l’Argentina e per questo mi sentivo molto a casa, gente ben vestita, elegante, amabile, si mangiava bene, ho avuto tanto piacere negli anni alla Scala.”
“Il ricordo più forte di tutti sono i concerti con la Messa dal Requiem dove l’Orchestra e il Coro erano sempre eccezionali, l’abbiamo fatto dappertutto, a Milano naturalmente, a Salisburgo, Lucerna, in Israele, in Giappone ed era sempre un’occasione molto speciale. Si sentiva proprio che ogni membro dell’Orchestra e del Coro dava tutto se stesso per quest’opera.”
“Manca un’educazione musicale dopo il Covid. Siamo in un’epoca di grandi progressi tecnici, intelligenza artificiale, cose molto positive ma la cultura è rimasta indietro. La gente, il pubblico ma soprattutto i politici non si rendono conto di questa mancanza. Si parla sempre dello spirito del tempo, in tedesco Zeitgard, ma siamo in un periodo in cui non c’è lo spirito e questo è molto pericoloso. Non vedo perché si lascia la musica da parte, non c’è educazione musicale. Quando ci parla della cultura si parla di quanti euro questo a Governo o l’altro Governo danno a questo o quel teatro o orchestra sinfonica o progetto. Pensiamo invece all’importanza di questo, perché c’è l’importanza della cultura, gente che ha l’interesse alla cultura pensa che questo sia elitista perché non hanno mai studiato e capito l’importanza della cultura. Se vogliamo parlare di migliorare il clima si deve migliorare sicuramente lo studio della cultura.”
“Questo è importunare per i bambini si sa che la musica è molto positiva per loro quando crescono, perchè la musica unisce l’intellettualità con l’emozione e questo per l’equilibrio umano è imprescindibile. Io ho creato 16 anni fa un asilo musicale a Berlino, dopo dieci anni nel 2005 ho chiesto quanti di questi ragazzi e ragazze che erano lì dall’apertura, avevano mantenuto la musica nella loro vita, suonano uno strumento, suonano musica da camera, cantano in un coro, qualsiasi cosa, era l’80% di loro, un numero enorme. Adesso ho cominciato un progetto più importante, ho trovato una scuola a Berlino ex Est dove ci sarà educazione musicale in questo primo anno, abbiamo iniziato adesso e penso che andremo avanti fino alla maturità. Dunque ci sarà la possibilità per i genitori che pensano che la musica è una cosa importante di portare i loro bambini da 1 anno fino ai 18, da piccolissimi.”
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