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Covid, il VIDEO della "danza del vaccino", ridicola tammuriata in abruzzese che invita ad aderire alla campagna vaccinale contro il Coronavirus

Nel centro vaccinale di Vasto, la banda Piazzolla si è presentata, vestita da infermieri e con mega siringhe, cantando una canzone al limite del ridicolo per tentare di sensibilizzare il più possibile alla lotta contro il Covid-19. L'ennesima trovata per spingere la gente a sottoporsi a rischiose inoculazioni di Pfizer, Moderna, AstraZeneca

10 Novembre 2025

Covid, il VIDEO della "danza del vaccino", ridicola tammuriata in abruzzese che invita ad aderire alla campagna vaccinale contro il Coronavirus

(fonte: Facebook, @Yoklux Censored)

"Da più di un anno stiamo combattendo con questo virus, che possano appenderlo. / È stata contagiata tanta gente, la vita ci ha cambiato a tutti quanti (...)": inizia così, a ritmo serrato, la cosiddetta "danza del vaccino", una canzone scritta e ideata da Pino Piazzolla, leader dell'omonima "banda Piazzolla", che punta, attraverso il riso, a convincere quanta più gente possibile ad aderire alla campagna vaccinale.

Covid, il VIDEO della "danza del vaccino", ridicola tammuriata in abruzzese che invita ad aderire alla campagna vaccinale contro il Coronavirus

Una trovata studiata ad hoc, sia nei modi che nell'ambientazione, per fare in modo di richiamare l'attenzione sulla presunta importanza di sottoporsi all'inoculazione vaccinale quale unica soluzione per debellare il Covi-19. Lo scorso 24 maggio a Vasto, nella provincia abruzzese di Chieti, il Pala Bcc, il più grande centro vaccinale locale, è stato "invaso" dai membri della nota banda Piazzolla per lanciare un nuovo brano di pura propaganda sì vax. Con una mossa studiata a tavolino, i membri della band si sono presentati vestiti come infermieri, con camici blu, guanti e mascherine. Dinanzi a loro, una folla di pazienti in attesa di ricevere la dose vaccinale.

La scena è stata curata proprio per ospitare il lancio della loro cosiddetta "danza del vaccino", una canzone ispirata ai canoni della tradizionale tammuriata (musica popolare con ritmi partenopei) ma declinata in dialetto abruzzese, dove la ritmica delle parole ma soprattutto i modi scanzonati usati per interpretarle hanno inscenato quella che, di fatto, è stata una campagna pubblicitaria dal vivo dei vaccini. Non solo l'ambientazione è stata funzionale al messaggio (con persone sedute, altre in piedi in attesa di essere inoculate o che già avevano ricevuto la dose), ma l'intera scenografia, sommata alle battute, ha contribuire ad alimentare un terrorismo psicologico sapientemente camuffato dalle risate.

I componenti della banda si sono presentati con mega siringhe iniettate fintamente su un bambino travestito da virus (Covid-19), prima di prendere tammorre e organetti e iniziare a suonare il brano stile folk-pop. Una canzone ridicola, con frasi come "contro il virus assassino ci facimme lu vaccine", o ancora "non aver paura è soltanto una piccola puntura". Il messaggio, ancora una volta, era chiaro: vaccinatevi. Ma questa volta si è andati oltre: la campagna vaccinale si è servita della musica, delle risate per non far sentire il peso di una chiara manipolazione mentale, che ha sortito tanto più effetto essendosi realizzata proprio dentro un hub vaccinale.

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