02 Luglio 2025
Nella giornata di mercoledì 2 luglio, il senatore del Partito Democratico Michele Fina ha letto in aula una lettera dell'ex sindaco di Roma e ministro Gianni Alemanno, da diversi mesi incarcerato a Rebibbia. Nella missiva, il politico ha denunciato le pessime condizioni delle prigioni italiane, sovraffollate ed esposte al caldo rovente di queste settimane, mentre il Parlamento non se ne occupa.
Il senatore Fina ha preso la parola durante l'esame a Palazzo Madama della riforma sulla separazione delle carriere. Il politico dem ha esordito: "Arriva il momento più difficile, il caldo che arroventa il sovraffollamento, ma la politica dorme con l'aria condizionata. Sono le parole di Gianni Alemanno".
Poi, la lettura della lettera, datata al 29 giugno 2025, 180esimo giorno di carcere di Alemanno. Il politico descrive la prigione come un "inferno": le celle sono "forni", in cui la temperatura non scende mai, neanche durante la sera. Nessuna stanza, a Rebibbia, è fornita di un condizionatore: "i più fortunati al massimo hanno un ventilatore".
Uno dei passaggi più ripetuti nella lettera è: "Qui si muore di caldo, ma la politica dorme con l'aria condizionata. Nei giornali si parla del caldo che si abbatte su cittadini e turisti, ma sui detenuti no, problema rimosso. Non si può volgere la testa dall'altra parte, perché questo non è solo uno sbaglio, è una vergogna".
Le carceri non sono solamente bollenti, ma anche sovraffollate, ma "la politica non si accorge che già a giugno siamo arrivati a cinque proteste carcerarie, oggi reato dopo il decreto sicurezza". Alemanno ha anche ricordato l'assistenza sanitaria ormai non garantita e i tantissimi casi di suicidio: 71 solamente nel primo semestre del 2025.
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