Martedì, 21 Ottobre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Il "Diario dal carcere" di Alemanno: il cesso nella stessa stanza dove si cucina, la mancanza di acqua calda e le celle fatiscenti

L'ex sindaco di Roma scrive una lettera dal carcere di Rebibbia dove è detenuto dal 31 dicembre

02 Aprile 2025

Alemanno, subito problemi col partito, Moni Ovadia ed Elena Basile ritirano adesione e disertano il Forum: "Ci avevano parlato di un incontro sulla Palestina"

Gianni Alemanno, fonte: imagoeconomica

Gianni Alemanno racconta la sua esperienza nel carcere di Rebibbia, dove è detenuto dal 31 dicembre scorso. A pubblicare il racconto, o come lo chiama lui "Diario dal carcere", è il suo staff che cura la sua pagina Facebook. La pubblicazione, precisano, avviene "nel rispetto delle norme dell'ordinamento". L'ex sindaco di Roma parla della sua vita "dietro le sbarre", dove si vive "un'intensa esperienza comunitaria, con i forti connotati romantici ed emozionali propri di tutte le vicende comunitarie".

Il "Diario dal carcere" di Alemanno: il cesso nella stessa stanza dove si cucina, la mancanza di acqua calda e le celle fatiscenti

"Tra i compagni di cella si condivide tutto, dalle derrate alimentari ai lavori quotidiani, dalle emozioni ai ricordi", così scrive Alemanno all'inizio della sua lettera. "Ai più anziani (di permanenza in carcere) viene riconosciuta piena autorità sulle regole comuni, a prescindere dai titoli di studio e dalle origini sociali, regole totalmente autogestite ma ferree per pulire gli ambienti, preparare i pranzi, lavare i piatti. C'è un continuo lavoro artigianale di ogni detenuto per migliorare le condizioni di vita, a fronte di celle fatiscenti, ognuna con 6 brande a castello, di un cesso che sta nella stessa stanza dove si cucina e di un lavandino senza acqua calda, della mancanza di apparati di condizionamento quando fa caldo. Sicuramente condizioni di vita che meriterebbero quel 10% di sconto di pena previsto dalla Corte europea dei diritti dell'uomo "per condizioni di detenzioni inumane"". 

L'ex sindaco parla poi della cucina degli altri detenuti, da lui ritenuta "sopra la media delle nostre case": "in ogni cella c'è almeno un detenuto che, in base ad esperienze pregresse (in genere altro carcere), si improvvisa come cuoco, cucinando su fornelli camping gas quello che può essere riciclato dal vitto quotidiano o quello che viene acquistato come "sopravvitto". I risultati, soprattutto nelle celle dove vivono persone di origine calabrese, sono assolutamente al di sopra della media delle nostre case, dove ormai domina la cattiva abitudine dei cibi d'asporto".

In conclusione Alemanno parla degli spazi comunitari e del comportamento tra i detenuti. "Vige la consuetudine di salutarsi tutti ogni volta che ci si incontra nei corridoi, all'aria, nella doccia, nelle sale comuni, quando ci si affaccia in un'altra cella", scrive il politico, "ci deve essere assoluta cortesia reciproca, pena reazioni collettive anche pesanti. Ogni attivita del carcere è molto frequentata dalle persone detenute, certamente in cerca di modi per passare la giornata, ma anche molto attente a tutto quanto li può far sperare di avere una vita migliore durante e dopo la carcerazione. C'è voglia di partecipare, non di tutti, perché c'è anche chi si lascia andare e diventa un morto vivente. Ma questa voglia c'è e certe volte è sinceramente commovente".

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x