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Condannato a 8 anni Giovanni Impellizzeri, il bidello sputava, inseriva feci e fluidi corporei nel cibo della mensa di una scuola materna in New Jersey – VIDEO

Il bidello 25enne sputava e inseriva fluidi corporei nei piatti destinati a bambini e professori, si filmava e condivideva tutto online. Trovati anche contenuti pedopornografici

08 Aprile 2025

Giovanni Impellizzeri, 25 anni, ex bidello presso una scuola materna dell’Upper Deerfield School District, è stato condannato a 8 anni di carcere per aver deliberatamente contaminato il cibo della mensa scolastica con sostanze disgustose e pericolose. L’uomo sputava, inseriva feci e fluidi corporei nei piatti destinati a bambini e professori

Condannato a 8 anni Giovanni Impellizzeri, bidello contaminava cibo dei bambini in New Jersey

Impellizzeri, che lavorava come custode nella struttura di Bridgeton, si filmava mentre compiva gesti raccapriccianti: sputava nei piatti, vi aggiungeva feci, fluidi corporei e perfino prodotti chimici per la pulizia, come la candeggina. I video venivano poi condivisi in chat online dallo stesso bidello.

La confessione choc non lascia spazio a dubbi: “Mettevo la candeggina nel cibo, stavano male solo un po’. Non è un mio problema”, ha dichiarato senza rimorso al procuratore della contea. E ancora, dalle deposizioni emerge come il bidello contaminasse deliberatamente carne e utensili da cucina, arrivando a passarli sulle parti intime.

Le accuse a suo carico sono gravissime: aggressione aggravata, manomissione di alimenti, tentata messa in pericolo, abuso d’ufficio. Ma non finisce qui: nel corso delle indagini, le forze dell’ordine hanno rinvenuto anche materiale pedopornografico in suo possesso, aggravando ulteriormente il suo già pesantissimo quadro giudiziario.

La sentenza, pronunciata nei giorni scorsi, prevede 8 anni di reclusione, con almeno cinque anni da scontare prima di poter richiedere la libertà vigilata. Al termine della pena detentiva, Impellizzeri sarà comunque sottoposto a libertà vigilata a vita.

In aula, davanti ai giudici e ai rappresentanti delle famiglie coinvolte, ha persino provato a chiedere scusa.

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