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Bologna, scontri tra centri sociali e attivisti alla manifestazione “Una piazza per l’Europa”, polizia blocca corteo con scudi e manganelli - VIDEO

Durante la manifestazione pro-Ue la polizia è dovuta intervenire con scudi e manganelli a seguito degli scontri tra centri sociali e attivisti

06 Aprile 2025

Attimi di tensione nel cuore della città durante la manifestazione “Una piazza per l’Europa” promossa dal sindaco di Bologna Matteo Lepore e dalla sindaca di Firenze Sara Funaro. Un gruppo di attivisti di Potere al Popolo e dei centri sociali ha inscenato una contro-manifestazione per protestare contro il riarmo e la linea politica delle istituzioni europee, generando momenti di scontro con le forze dell’ordine.

Gli antagonisti si sono mossi con l’obiettivo di raggiungere piazza Nettuno, dove si stava svolgendo l’iniziativa ufficiale, ma sono stati bloccati dalla polizia in assetto antisommossa all’altezza di via Rizzoli. Lì è scoppiata la tensione: dopo aver bruciato una bandiera dell’Unione europea, i manifestanti hanno gridato “Prendiamoci la piazza di Lepore” e iniziato a spingere contro il cordone della celere che impediva l’accesso verso il Comune. La risposta è arrivata con alcune manganellate, sufficienti a disperdere i giovani e riportare la calma. Nessun ferito, ma non sono mancati slogan contro le forze dell’ordine, accusate, immancabilmente ormai, di “repressione fascista”. Il tutto si è risolto nel giro di pochi minuti.

Nel frattempo, la piazza europea ha preso il via con l’Inno alla Gioia, simbolo dell’Unione. In collegamento video, è intervenuto Romano Prodi, già presidente del Consiglio e della Commissione europea. Durante l'intervento, Prodi ha sottolineato "l’urgenza di un’Europa più forte e unita di fronte ai cambiamenti globali": "Abbiamo bisogno dell’Europa – ha detto – perché il mondo sta cambiando e anche quella che era la più grande democrazia del pianeta oggi non lo è più. Noi europei abbiamo un senso difficile ma profondo della democrazia, però dobbiamo avere fretta: il mondo corre, e noi siamo lenti".

Prodi ha poi richiamato lo “spirito di Ventotene”, simbolo della visione europeista nata in tempi bui: "Nel 1941 l’Italia era devastata, ma c’era chi già pensava al futuro. Anche oggi dobbiamo capire il futuro e correre verso di esso. Non c’è più tempo".

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