09 Dicembre 2024
Una potente esplosione è da poco avvenuta in un deposito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. La causa sarebbe una "perdita di liquido durante le operazioni di ricarica delle autobotti". La Prefettura stima almeno due morti, 26 feriti tra cui due in codice rosso e 3 dispersi. Più di un mezzo pare essere coinvolto nell’incendio, ma le autorità fanno sapere che per ora le fiamme non hanno raggiunto il parco serbatoi. “Invitiamo la popolazione a non avvicinarsi all'area interessata. Ai residenti in zona raccomandiamo di tenere chiuse porte e finestre e spegnere eventuali impianti di climatizzazione", ha scritto sui social il comune di Calenzano. La colonna di fumo imponente e visibile anche dai comuni vicini è stata in seguito domata. Sul posto stanno operando i vigili del fuoco e la polizia. Chiusa in entrambe le direzioni l'uscita di Calenzano dell'A1. L'area in cui è avvenuta la deflagrazione è stata posta sotto sequestro e la procura di Prato ha deciso di aprire un'inchiesta.
Così il governatore della Toscana Eugenio Giani: "I Vigili del Fuoco hanno domato le fiamme nel deposito Eni di Calenzano, vicino Firenze, in modo da evitare la propagazione ai depositi vicini. I tecnici dell'Agenzia regionale Toscana per la protezione ambientale sono sul posto per valutare le potenziali ricadute degli inquinanti, inclusi eventuali effetti sui corsi d'acqua. L'incendio è stato contenuto rapidamente e la colonna di fumo si è alzata notevolmente a causa della differenza di temperatura tra i fumi e l'atmosfera. La situazione è sotto controllo. Sono state spente le fiamme evitando che ci fossero contatti con i depositi di carburante. I depositi sono rimasti intatti".
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